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C’era una volta la Pozzi Ginori

by Giorgio Agostini

All’ingresso di Latina, nella zona di Borgo Piave, si trova il sito industriale dismesso della Pozzi Ginori. L’azienda ha prodotto vasche in ghisa porcellanata fino al 1986, anno della chiusura, dando lavoro a migliaia di persone. La situazione in cui attualmente versa tutta l’area è allucinante e nello stesso tempo allarmante. Enormi cumuli di fanghi tossici stoccati contro il muro di ingresso, rifiuti delle vecchie lavorazioni mescolati a montagne di nuovi rifiuti prodotti dai disperati che in questi anni hanno vissuto all’interno dello stabilimento. Ad aggiungersi a tutto questo il rinvenimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, tra cui televisori e computer evidentemente rubati e buttati in ogni angolo, rotoli di cavi elettrici da cui è stato estratto il rame, materassi, suppellettili, terre di fonderia esauste e lastre di eternit. Lo stesso sito negli ultimi anni è sto al centro delle cronache per episodi di abusi, incendi e occupazioni illegali. Nel 2003 la Sviluppo Immobiliare Latina, azienda iscritta alla Camera di commercio di Brescia, rilevò il sito industriale con l’intento di riqualificare la zona e realizzare un grande centro commerciale ma i lavori iniziali di bonifica del sito non partirono mai a causa del costo elevato (5,9 milioni di euro!). Tutto fermo e tutto è rimasto com’era. Sempre nel sito della ex Pozzi Ginori pare dovesse sorgere lo svincolo previsto dal Corridoio Tirrenico Meridionale oltre al raccordo stradale che avrebbe congiunto la S.S. 148 Pontina alla S.S. 156 Monti Lepini. Insomma l’intera zona di Borgo Piave sarebbe dovuta diventare, nella mente degli amministratori comunali, un grande cantiere aperto ed il biglietto da visita della città con la realizzazione tra l’altro del nuovo ospedale. Al contrario, invece, negli ultimi anni l’intero sito è stato oggetto di sopralluoghi da parte dei tecnici dell’Arpa Lazio, indagini, inchieste da parte della procura ed attualmente sul banco degli imputati c’è l’amministratore unico e legale rappresentante della Sviluppo Immobiliare Latina, che deve rispondere di violazione delle norme ambientali e di inquinamento delle acque sotterranee, del suolo e del sottosuolo. Recentemente il comune la provincia di Latina si sono costituiti parte civile nel processo contro tale l’azienda e l’intera vicenda è attualmente al centro di una Commissione Ambiente che avrà il compito di fare chiarezza e disinnescare la bomba ecologica che da ormai troppo tempo tiene in apprensione i residenti di Borgo Piave e non solo.

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