A Sezze, così come in gran parte dell’Italia settentrionale e centrale, si celebra un’usanza che la Chiesa ha ripreso da un antico rituale pagano utilizzato, in passato, per prevedere l’andamento del raccolto dell’anno successivo ma anche per avere informazioni sul proprio destino. Durante la notte tra il 23 e il 24 giugno si riempie un contenitore, di vetro o plastica, con dell’acqua e all’interno si lascia cadere un albume d’uovo che darà forma alla “barca di San Giovanni”. Il recipiente viene poi appoggiato all’esterno della casa e lasciato riposare tutta la notte. Lo si può lasciare in giardino o sul balcone, purché la superficie su cui poggia il contenitore sia stata scaldata dal sole durante il giorno. La mattina del 24 giugno, il giorno in cui si ricorda San Giovanni Battista, all’interno dell’acqua si sarà formata una struttura, creata dall’albume, che ricorda le vele di una barca o una cattedrale. Secondo la tradizione, è di San Giovanni che, soffiando nel contenitore, fa assumere all’uovo questa conformazione. Esiste comunque una spiegazione scientifica per tale fenomeno: le vele sono originate dalle variazioni termiche tra il giorno e la notte, tipiche del primo periodo estivo. Per questo motivo, l’esperimento può essere effettuato anche in altri giorni compresi nella stessa settimana di San Giovanni, l’importante è che il suolo risulti caldo. Il freddo-umido della notte fa variare la densità dell’albume che aumenta fino a cadere sul fondo del contenitore di vetro. Il fondo, a sua volta, a contatto con il calore immagazzinato dal suolo, fa risalire le molecole dell’acqua verso l’alto, attraverso dei piccoli moti convettivi, creando le vele (o le guglie) di albume. Infine, nelle prime ore del mattino, l’albume si riscalda nuovamente, sale verso l’alto, facendo così aprire le vele. La notte di San Giovanni è da sempre considerata magica e prodigiosa perché segue immediatamente il solstizio d’estate quando il sole raggiunge il suo apice sull’ orizzonte e imprime forza e vigore a tutte le creature. In alcune regioni il contenitore viene esposto invece la sera del 28 giugno, in attesa di San Pietro, che si festeggia il giorno seguente. Sia che la barca venga realizzata a San Giovanni o a San Pietro, in generale, più le vele risultano aperte, migliore sarà il destino della persona che prepara la barca. In particolare, se l’albume forma il profilo di una “barca a vele spiegate” preannuncia la buona sorte, un matrimonio felice oppure un viaggio baciato dalla fortuna. Se all’interno del contenitore si formano tante “bollicine” è previsto un futuro di prosperità, denaro e ricchezza materiale. La forma di un “serpente” può indicare tradimenti o malelingue, mentre la forma di una “bara” può preannunciare avvenimenti infelici e dolorosi.
La leggenda della barca di San Giovanni
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