Home ArticoliAttualità La visione di Guidi: Unione dei Comuni

La visione di Guidi: Unione dei Comuni

by Simone Di Giulio

Bassiano – “Dobbiamo superare il commissariamento della Comunità montana, altrimenti non si riuscirà ad accedere ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”. E’ con questi presupposti che il sindaco di Bassiano Domenico Guidi ha deciso di convocare i suoi colleghi per iniziare a ragionare sui passaggi utili a costituire le “Unioni dei Comuni”, che nelle intenzioni dovrebbe sostituire le ormai dismesse Comunità Montane. Il primo cittadino di Bassiano ha organizzato un incontro che si è tenuto nella giornata di martedì e al quale hanno partecipato, oltre a Bassiano, rappresentanti dei Comuni di Roccamassima, Norma, Pontinia, Sezze e Cori. E’ stato lo stesso Guidi a spiegare come si sia deciso di realizzare una bozza di delibera e uno statuto, confermando che al prossimo incontro parteciperanno anche i Comuni di Carpineto, Montelanico, Segni, Cisterna e Sermoneta. L’iniziativa, dal titolo “Programmare e progettare nel territorio, bene comune”, prende spunto dalle note e dalle sollecitazioni arrivate in questi mesi dall’Anci e dall’Uncem. E’ proprio Guidi a spiegare: “Tutti i pezzetti di PNRR che dobbiamo provare a smontare e rimontare in una lettura territoriale, propongono un esercizio che va perfezionato e condotto alla luce di quelle che saranno le scelte e le modalità attuative. Allora cosa vogliamo fare per il nostro territorio? Come si fanno queste cose? Chi le fa? Quale il ruolo dei Comuni beneficiari delle risorse? Quali i tempi? E ancora, come questi investimenti stanno insieme alle riforme, che Bruxelles ha chiesto ai Paesi per dare le risorse? Se ti riformi, dice la commissione, avrai i miliardi per gli investimenti. Di certo – ha proseguito il sindaco di Bassiano – gli enti locali per attuare alcune di queste opportunità e anche solo progettare una o più opera hanno bisogno di unirsi e mettere insieme o selezionare nuovo personale. Non si ripeta l’errore dei bandi e delle misure precedenti (Docup, Agenda 2000, Pit) e per le assunzioni al sud, che ad aprile 2021 ha escluso gli enti con meno di tremila abitanti e li ha poi ricompresi nei sistemi locali del lavoro. Cambia, rispetto al passato, il paradigma assistenzialista e ribadisce che senza strategia (delle green communities, delle montagne, delle aree interne: da leggere insieme e congiunte) si fa ben poco. Anche Bruxelles lo chiede da tempo a enti locali forti, che si preparano, oltre che al PNRR, alla nuova Programmazione comunitaria, che con la CIAE (Comitato Interministeriale per gli Affari Europei) è possibile avviare come laboratorio lepino-ausono un nuovo modello di sviluppo”.

 

Related Articles