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Nasce il primo Centro Antiviolenza Minorile

by Mariano Macale

Heri dicebamus, su queste pagine lepiniane, cartacee e virtuali, dell’inaugurazione del Centro di Giustizia Riparativa e di mediazione penale minorile istituito presso la Regione Lazio. Ad oggi possiamo narrare di un altro tassello, non meno importante, nella costruzione di questa nuova ottica culturale, sociale e territoriale.

È stato infatti siglato un nuovo protocollo d’intesa fra la Garante dell’Infanzia e Adolescenza per la Regione Lazio, Monica Sansoni, il Consultorio familiare “Crescere Insieme”, gestito, ricordiamolo, dall’Associazione per la famiglia onlus e rappresentato dal dott. Vincenzo Serra, comprensivo degli Uffici di Giustizia riparativa che operano nel Consultorio, e l’Ufficio “In mediazione…” che si occupa di aspetti conciliativi e riparativi in materia minorile nella Provincia di Latina, di cui è responsabile l’avv. Pasquale Lattari.

Grazie all’intesa in questione, vede così l’alba il Centro Antiviolenza per Minorenni e Adolescenti della Regione Lazio. Il Centro offre un servizio di accoglienza, ascolto e orientamento per minorenni e adolescenti vittime di reato, attuando in questo modo anche un primo ausilio a tutela della vittima minorenne, e in ambito civile e penale.

Non è un mistero il dato sempre più in evidenza nelle pagine dei quotidiani o dei notiziari riguardante l’allarme sociale suscitato dai reati che vedono coinvolti minorenni o adolescenti, dei quali tanto si è parlato specialmente in questi ultimi difficili anni di emergenza epidemiologica, che certamente hanno aggravato la già fragile figura del minorenne, spesso strattonata e malamente posta sotto i riflettori della stampa o dell’opinione pubblica.

Eppure è proprio (da) qui che bisogna cominciare a riparare, ad attuare una prospettiva risanante per le ferite del corpo sociale, se è vero come è vero che i minorenni di oggi saranno (e sono già) i cittadini del domani, e non del dopodomani o di un futuro che dovrebbe sostituire un presente già precario. È indispensabile prendersi cura oggi di tanti aspetti (intrafamiliari, sociali, scolastici) se, come società civile, non si intende vederli amplificati e aggravati in un tempo prossimo venturo che è già qui.

La costituzione del primo Centro Antiviolenza per minorenni ed adolescenti della Regione Lazio, come è stato sottolineato nelle parole della Garante, rappresenta così una risposta istituzionale e professionale a fronte di queste situazioni sociali sempre più evidenti sul territorio. All’iniziativa hanno già aderito e il Consultorio Familiare Diocesano di Latina, nonché tutti gli altri consultori di ispirazione cristiana delle diverse province del Lazio. Nondimeno va riconosciuta una competenza pluriennale, tanto professionale che esperienziale, all’Associazione per la famiglia Onlus, già capofila ATS di gestione del Centro di Giustizia riparativa e mediazione penale minorile della Regione Lazio. Dal 2006 il Consultorio diocesano di Latina è in prima linea nella mediazione penale minorile e dal 2017 si occupa sistematicamente anche di mediazione penale per adulti così come disciplinata nell’ambito della legge 67/2014.

È dunque un mosaico di competenze e di soggetti istituzionali e professionali quello che si va componendo a tutto vantaggio delle fasce più deboli della società (minorenni e adolescenti vittime di reato) che chiedono silenziosamente aiuto a famiglie, adulti, istituzioni e alle quali non si può non fornire risposta, né ci si può tirare indietro. Abbiamo tutti affrontato (e stiamo affrontando in questi giorni e in queste settimane) ore difficili in cui l’emergenza appare sempre globale, così vasta da renderci piccoli, pericolosamente impotenti o frustrati, incapaci di rispondere responsabilmente alla più semplice delle domande: cosa si può fare?

Ecco, piccoli eventi come questo (la costituzione del primo Centro Antiviolenza per minorenni e adolescenti) è la risposta più responsabile e umana della società civile, di quella parte della foresta che silenziosamente cresce, albero dopo albero, a fronte del rumore degli alberi che cadono o che si arrendono. Ancora una volta, è dall’unione delle responsabilità individuali che si ripara il senso di una responsabilità collettiva.

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