Lo scorso 22 settembre, presso l’Auditorium San Michele Arcangelo di Sezze, l’Associazione culturale “I Turapitto” ha portato in scena un nuovo spettacolo teatrale dal titolo “Suoni, immagini e tradizioni” inserito all’interno della manifestazione “Estate Setina 2021” che si è svolta dal 3 al 22 settembre 2021. L’estate setina, appuntamento “storico” per Sezze, consiste in una rassegna culturale che si svolge sul territorio durante i mesi estivi. Quest’anno la sua realizzazione è stata possibile grazie ad un contributo della Regione Lazio/Ufficio di Presidenza ed una compartecipazione del Comune di Sezze, oltre al contributo di diverse associazioni culturali locali, attività economiche, autori ed editori. Gli eventi in programma sono stati suddivisi in tre grandi aree tematiche: cinema, libri e teatro. In particolare, sono state organizzate proiezioni cinematografiche, incontri con autori e spettacoli teatrali dal vivo, svolti nel centro storico di Sezze ma anche nel teatro all’aperto del Centro Sociale “Ubaldo Calabresi” e nei parchi “Daniele Protani” del quartiere Casali e “Felice Cottignoli” di Sezze Scalo. Ogni evento, completamente gratuito, nel rispetto delle misure anti-covid si è svolto con un pubblico contingentato. Il nuovo spettacolo teatrale dell’Associazione “I Turapitto” ha visto una decina dei suoi componenti impegnati in una commedia dialettale dal titolo “Minestra di fasogli, cotiche e…” scritta nel 1998 dal compianto poeta e scrittore setino Alberto Ottaviani, rivisitata e diretta dal regista Piero Formicuccia. Il tutto è stato accompagnato dall’interpretazione di alcune poesie e stornelli di autori locali e dall’esibizione canora del duo “I Canusia” che hanno interpretato dei brani di musica popolare. Buona è stata la risposta del pubblico all’evento, tanto che lo spettacolo è stato replicato il 24 settembre, sempre al San Michele Arcangelo di Sezze. Quella dello scorso 22 settembre è stata per “I Turapitto” e per tutte le persone impegnate nella manifestazione “Estate setina 2021”, un’occasione per ripartire dopo il lungo periodo di inattività dovuto alla pandemia e un riassaporare quella “normalità” data spesso per scontata da tutti noi.
