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Giunta Coletta, al via il secondo tempo

by Paolo Del Conte

Latina – Con fatica può dirsi avviata a Latina la seconda consiliatura sotto la guida del sindaco Damiano Coletta. Le commissioni si sono costituite e hanno eletto i loro presidenti, ma i contrasti tra maggioranza e opposizione si sono già riverberate sulle modalità di convocazione. Poiché, a quanto pare, un consigliere dell’esile maggioranza che sostiene Coletta – il solo voto del primo cittadino a fare la differenza – è privo del cosiddetto green pass rafforzato, senza il quale non è possibile partecipare ai lavori in presenza, nonostante l’accordo precedentemente raggiunto con l’opposizione affinché le sedute si tenessero nelle sedi istituzionali di piazza del Popolo, le commissioni sono state convocate in modalità mista, consentendo la partecipazione in videoconferenza. Una modalità sicuramente moderna e inclusiva, ma che deve essere supportata da un’adeguata strumentazione tecnica: quella adottata a Latina non sembra aver offerto adeguate garanzie, alimentando gli strali dell’opposizione. Non è l’unica grana per la compagine di Coletta, che attende l’esito del riconteggio dei voti in trentatré sezioni, a seguito del ricorso presentato da alcuni candidati non eletti di centrodestra. Anche uno dei sostenitori dell’attuale sindaco, però, ha chiesto e ottenuto una verifica delle preferenze espresse: Antimo Di Biasio, candidato con la lista civica Latina 2032, ha visto accolto il suo ricorso al Tar per stabilire se il posto di consigliere in surroga di Simona Lepori nominata assessora spetti a lui o a Nazzareno Ranaldi, a cui è stato attribuito in virtù delle risultanze in possesso della commissione elettorale. Le parole con cui Di Biasio ha commentato l’accoglimento del ricorso, però, non dovrebbero lasciar tranquillo il primo cittadino, laddove fosse lui ad entrare nell’assise comunale: “Ho capito chi sono i veri amici e chi invece mi ha solo usato in campagna elettorale per raggiungere il suo scopo”. Il periodo non è dei migliori per i sindaci civici, con Lidano Lucidi che deve fare i conti con le opposizioni di destra e di sinistra che hanno occupato l’aula consiliare di Sezze per protestare contro la realizzazione di un impianto di compostaggio, e Giada Gervasi che ha dovuto lasciare la guida del Comune di Sabaudia a seguito dell’inchiesta per cui è finita ai domiciliari insieme ad altri esponenti della sua amministrazione. Con l’approssimarsi delle amministrative si vedrà se il civismo rimarrà di tendenza in provincia di Latina.

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