Home ArticoliEditoriali Un tunnel senza uscita

Un tunnel senza uscita

by Fabrizio Agostini

Sembra di essere in un incubo, un tunnel senza uscita. Non siamo riusciti ancora ad avere definitivamente la meglio sullo spauracchio Covid 19 che da due anni falcidia le nostre vite e fa strage in tutto il globo che un’altra terribile realtà ci viene brutalmente posizionata davanti agli occhi. Nel 2022 siamo incredibilmente costretti a constatare che la guerra in Europa è ancora possibile. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ci pone interrogati vi e paure che pensavamo sepolte da tempo nonché una tragedia umanitaria capace di sconvolgerci fin nell’animo. Le origini e le motivazioni di questo sorprendente conflitto sono complesse e non tutte chiare ai nostri occhi ma di sicuro non è possibile giustificarla. Le immagini che scorrono nei numerosi durante i telegiornali o i numerosi approfondimenti non terribili, diretta conseguenza di una guerra al quale, probabilmente, noi nuove generazioni di europei e occidentali non siamo abituati a vivere e a vedere così da vicino. Lo spettro di migliaia di morti e di possibili radiazioni nucleari, deliberate o accidentali, fa paura perché segna il punto di non ritorno, la via fino ad ora mai percorsa. Si tratta davvero dell’incipit della terza guerra mondiale? La Russia davvero, continuerà la sua espansione territoriale sparando e bombardando civili e militari oppure sarà possibile trovare un’intesa che ponga fine a questa inutile strage di innocenti. Le ripercussioni di questo conflitto non si sono ancora palesate in tutta la sua crudezza e le derivazioni sociali ed economiche avranno una lunga conseguenza, spezzando la ripresa che finalmente si stava palesando a seguito dei gravi problemi e le restrizione registrate durante la pandemia. Come abbiamo, ormai, capito dobbiamo imparare a convivere con il virus ma la speranza vera è che non si impari mai a convivere con la guerra, perenne strumento di morte in mano agli uomini desiderosi di prevaricare e dominare i propri simili. La via del negoziato è strettissima ma l’unica percorribile per poter mettere un punto all’aggressione militare ucraina. Di bello c’è solo l’ondata di solidarietà che si è attivata tra le bombe, un segno che il tunnel è lungo e buio ma forse la luce da ancora c’è.

Related Articles