Home ArticoliAttualità Il dialetto come cultura nel “Maggio dei libri”

Il dialetto come cultura nel “Maggio dei libri”

by Daniela De Angelis

Sezze – In occasione della rassegna “Il Maggio dei libri – incontro con gli autori” che il Comune di Sezze organizza da diversi anni, lo scorso 14 maggio 2022, presso l’Auditorium San Michele Arcangelo di Sezze, Piero Formicuccia ha presentato il suo libro dal titolo “Dalla scrittura al teatro: storie di Sezze in dialetto”.

Piero Formicuccia, dopo aver conseguito la laurea in psicologia, per tanti anni è stato dirigente presso il Comune di Sezze, lavorando come coordinatore dei servizi: cultura, museo, biblioteche, spettacolo, turismo, attività produttive.

Sin da ragazzo ha dimostrato innate doti artistiche ed organizzative, che lo hanno portato, nel corso degli anni, a spaziare dalla musica al teatro ricoprendo diversi ruoli compreso quello di direttore artistico. Ha avuto l’occasione di fare esperienze in ambito locale ma anche in alcune regioni italiane e all’estero dove ha portato in scena degli spettacoli.

Oltre a curare la regia di spettacoli teatrali, in diverse occasioni è stato anche autore dei testi e, in questo libro, ha voluto raccogliere cinque opere dialettali da lui scritte che, salvo l’ultima, sono state portate in scena, nel corso degli ultimi dieci anni, dall’Associazione culturale “I Turapitto” di cui lui è il direttore artistico.

 “Natale n casa di Pappino”, “I figlio gli medico”, “I curato e la perpetua”, “Na bella sorpresa”, “La gelosia è na brutta bestia” sono commedie scritte rigorosamente in sezzese e ambientate, per lo più, negli anni cinquanta-sessanta del secolo scorso in un contesto contadino quale era quello di Sezze soprattutto in passato.

Queste commedie traggono spunto da momenti di vita vissuta, aneddoti e usanze del passato e, anche se apparentemente possono sembrare “leggere”, sottintendono quasi sempre una morale o un insegnamento per lo spettatore.

Il libro è corredato anche da interessanti racconti vissuti in prima persona dall’autore che fanno da cornice e da filo conduttore alle stesse commedie.

Durante l’evento, presentato dal giornalista Fabio Benvenuti e intervallato dalla lettura di alcuni brani tratti dallo stesso libro, il Professor Luigi Zaccheo, conoscitore della storia setina e delle sue tradizioni, ha voluto sottolineare l’importanza di raccogliere dei testi teatrali in un libro affinché non se ne perda la memoria nel tempo.

Related Articles

Leave a Comment