Siamo abituati, per cultura, per abitudine, forse per pigrizia intellettuale, a pensare entro i limiti di una logica esclusivamente repressiva del reato o del conflitto in genere. Il corollario che ne consegue è una divisione tra vincitori e vinti entro gli schemi arcaici del giudizio, una separazione del Nilo tra un qua e un là, una disamistade che racconta una gente divisa, una storia sospesa. Eppure, a ben guardare, nessun conflitto è in sé individuale, ma ha sempre a che vedere con “gli altri”, les autres per dirla con Sartre. Questo “inferno”, questa pluralità di conflitti può- anzi deve – essere curata. Ricordiamo la domanda che Platone pone nella Repubblica: Τί ἐστι ἡ δικαιοσύνη; ovvero Che cos’è la giustizia? La giustizia non può disgiungersi dal prendersi cura del contesto sociale ferito e il reo (spesso non il reo ma anche tanti altri attori che non necessariamente possono definirsi autori di reato) non può essere ritenuto il solo responsabile in tal senso. Lo sappiamo ogni volta che si parla di parti sociali, ogni volta che si richiamano concetti quali istituzioni, famiglia, scuola. Nasce così un nuovo progetto promosso dall’Ufficio di Giustizia Riparativa di Latina, presso Il Consultorio diocesano familiare “Crescere Insieme” della Diocesi di Latina-Terracina-Sezze Priverno. Il Consultorio diocesano, punto centrale di riferimento e avamposto istituzionale della giustizia riparativa, vede affiancarsi altre due articolazioni del Ministero della Giustizia: l’Ufficio Locale Esecuzione Penale Esterna di Roma e di Latina e la sede distaccata di Latina dell’Ufficio Servizio Sociale per i Minorenni di Roma. Il progetto di giustizia riparativa andrà ad operare in un quadro territoriale che è quello del Comune di Aprilia. Da lunedì 22 marzo hanno preso il via i primi incontri operativi tra il locale consultorio Famiglia e Vita (della diocesi di Albano), la parrocchia di S. Spirito (sede delle riunioni), il Comitato di quartiere Toscanini e anche vari operatori del mondo educativo e della Scuola. Più attori, più parti in gioco, per prevenire situazioni difficili, per ricucire ferite, per crescere non solo come individui ma come comunità nel senso più reale del termine. Eccola quindi la nuova speranza: un’arma in più per superare i conflitti sociali, direttamente sul territorio, tra le persone, nel quartiere. Eccola, la risposta a quella domanda. Che cos’è la giustizia? Ci lasciamo con le parole dell’Avv. Pasquale Lattari, coordinatore dell’Ufficio di Mediazione penale di Latina, tratte dal suo ultimo saggio per Key Editore, “La giustizia riparativa”: “Ecco, la cultura della giustizia riparativa va al di là del procedimento penale e gli approcci alla conflittualità giudiziaria/penale perché la sua forza sta nel dialogo e nella volontà di comprensione dell’altro. Non come eccezione, ma come scelta.”
Una nuova speranza: la giustizia riparativa
previous post