Latina – Ripascimento sì o ripascimento no? Quando arriva la bella stagione sulle cronache dei nostri giornali c’è sempre spazio per questo argomento, da un parte gli stabilimenti balneari vedono le spiagge arretrare e il mare avanzare e richiedono interventi tempestivi per poter installare ombrelloni e lettini e non perdere profitti, dall’altra gli esperti spiegano e tentano di sensibilizzare la politica affinché gli interventi messi in campo siano di medio-lungo periodo e che non risolvano nell’immediato un problema che, ahimé, si ripresenterà di anno in anno e dall’altra ancora la politica che non riesce a pianificare interventi così complessi, a stanziare somme importanti e si “accontenta” di fare qualcosa che riconcili le parti in gioco. A spiegare una fondamentale componente di questo annoso problema ci ha pensato l’associazione di Latina “Sempre Verde Pro Natura” che, con una lunga e seguita diretta social, ha affrontato la questione del posidonieto. Il posidonieto è un vera e propria foresta sottomarina che fa da barriera contro il moto ondoso, protegge le spiagge, è un habitat meraviglioso che però rischia di scomparire dall’intera Europa perché è molto sensibile alle variazioni del clima e alle attività (errate) dell’uomo. Il ripascimento può danneggiare seriamente il posidonieto con questi movimenti e, considerando che il suo ruolo nel sistema costiero è di primaria importanza, bisogna rifletterci bene. Le praterie di posidonia si trovano sul fondale e sono un rifugio per numerose specie, un habitat per la produzione di ossigeno e di stoccaggio dell’anidride carbonica, un ecosistema ricco di biodiversità; le praterie oceaniche contribuiscono a smorzare la forza delle onde e una volta in spiaggia, con le foglie e l’apparato radicale, esse si accumulano sul bagnasciuga contrastando l’arretramento della linea di riva e l’erosione delle spiagge. Purtroppo però lo stato di conservazione delle barriere naturali di posidonia non è ben noto sebbene la loro preservazione sia fondamentale per il sistema costiero, bisognerebbe mapparle per poterle studiare in modo adeguato.
Anche qui sulle nostre coste c’è un gruppo nutrito di scienziati e ambientalisti che ha avanzato la richiesta di conoscere lo stato di conservazione degli habitat costieri del Parco Nazionale del Circeo e della Marina di Latina. È importante, infatti, ricordare che dal 2017 due nuove aree sono state disegnate per la protezione del posidonieto all’interno della Rete Natura 2000, che include tutte le aree di conservazione della biodiversità d’Europa e sono i fondali tra Capo Portiere e Lago di Caprolace (foce) e i fondali tra Torre Astura e Capo Portiere. Inoltre c’è da aggiungere che in molte realtà invece di portare la posidonia spiaggiata in discarica, aumentando così i costi sociali, viene trasformata in fertilizzante naturale quindi vi lasciamo con una domanda, la posidonia ora vi sembra un rifiuto o una risorsa?
La Poseidonia risorsa del nostro litorale
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