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Ricordo della battaglia apriliana del 1944

by Federico Cola

Aprilia – Ricorre, questo 28 maggio, il 77esimo anniversario degli avvenimenti bellici che ebbero tristemente luogo nel territorio apriliano, che durarono ben quattro mesi a far data dal gennaio 1944. Gli scontri all’interno del piccolo quadrato civico apriliano “che sapeva ancora di calce fresca” si insinuavano nel più grande quadro bellico, che vedeva nello sbarco alleato della vicina Anzio il primo momento di svolta, che avrebbe portato poi alla liberazione dell’Italia occupata. Aprilia, anzi meglio, “The Factory”(così gli alleati chiamarono quel piccolo insediamento che rassomigliava ad una fabbrica per dimensioni e stile), vide in quel frangente, distrutti i propri edifici, la chiesa, le poste, primi simboli di un città che stava nascendo. Per quattro drammatici mesi la guerra si bloccò, senza vincitori né vinti, nonostante l’immenso spiegamento di uomini e mezzi, con un numero altissimo e sproporzionato di caduti e dispersi. Il 18 febbraio 1944, nel Fosso della Moletta ad Aprilia, cadde in combattimento il sottotenente trentenne Erich Fletcher Waters, padre del musicista Roger Waters, fondatore dei Pink Floyd, che al tempo aveva solo 5 mesi (nel luogo sorte oggi un stele commemorativa). Oltre agli scontri a terra ci furono massicci bombardamenti aerei con un’alta concentrazione di fuoco, ma quello che restò di quegli scontri, allora come oggi, fu il grande senso di appartenenza, che quella piccola e neonata città dimostrò di fronte alla violenza della guerra. A protezione della città il nostro San Michele ne uscì indenne, a testimonianza che l’odio, le sofferenze e gli orrori di quella guerra avrebbero presto lasciato spazio alla voglia di rinascita. Le celebrazioni quest’anno cadono in quella che noi speriamo essere la fase finale di una pandemia che, proprio come la guerra, ha sconvolto la nostra quotidianità e pone a tutti noi dubbi e incertezze sul futuro che ci attende. Ma alla fine della guerra, Aprilia si risollevò e fiorì nuovamente e noi tutti oggi, traslando quelle orrende vicende nel quadro attuale, auspichiamo che questa pandemia termini al più presto per tornare nuovamente a sperare, incontrarci di nuovo e credere serenamente nel futuro.

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