Il Parco della Rimembranza è un’ampia area verde situata a ridosso del centro storico di Sezze e sorto all’indomani della Grande Guerra, per onorarne i caduti. Nel 1922 l’allora sottosegretario alla Pubblica Istruzione Dario Lupi, propose di realizzare, in ogni Comune d’Italia, Parchi e Viali della Rimembranza per non dimenticare i sacrifici della guerra. A Sezze, nel 1923, nacque un comitato spontaneo, composto per lo più da ex combattenti, che si attivò, attraverso diverse iniziative, per raccogliere i fondi necessari. Fu utilizzato, per l’occasione, il terreno donato dalla famiglia Rappini al Comune di Sezze mentre l’incarico di realizzare il monumento fu affidato all’artista Massimiliano Gallelli, conosciuto a Sezze in quanto aveva insegnato al Regio Ginnasio e aveva sposato la setina Cesira Passerini. Massimo Gallelli era nato a Cremona il 17 dicembre 1863. Dopo aver studiato all’Accademia di Brera, visse nel Lazio fino al 1896 tra Roma e Velletri. In seguito emigrò in Francia avendo vinto un concorso per affrescare il Casinò di Montecarlo. Nel 1924 ritornò in Italia e si stabilì a Sezze per un periodo. Morì a Cremona nel 1956. Gallelli, che prestò la sua opera gratuitamente, realizzò una statua monumentale in bronzo alta due metri e sessanta, raffigurante un fante italiano nell’atto di baciare la bandiera. La statua fu posta su un blocco di marmo rosso lucidato realizzato dall’industria F.lli Redi di Trento, una delle più importanti dell’epoca. Anche se tra il 1925 e il 1926 il Comitato si sciolse per sopraggiunte difficoltà economiche, il progetto fu comunque portato a termine: alla fine del 1927 arrivò a Sezze il basamento del monumento che l’anno successivo fu montato insieme alla statua realizzata dal Gallelli, fatta fondere presso la fonderia artistica Carlo Quartirolo di Milano. Una volta terminata l’opera, già dalla primavera del 1929, il Re Vittorio Emanuele III avrebbe dovuto presenziare la cerimonia d’inaugurazione. Rimandato l’evento all’autunno dello stesso anno, il Monumento ai caduti di Sezze non fu mai inaugurato. Nel corso degli anni, quella statua ha rappresentato per Sezze un punto di riferimento e un luogo di aggregazione, tanto da attribuire allo stesso Parco l’appellativo di “Monumento”. Nella speranza che questo luogo torni al suo originario splendore, sarebbe auspicabile ricordare più spesso il significato simbolico ad esso attribuito, perché si conservi la memoria di tutti quei giovani di Sezze che sacrificarono la loro vita per la Patria.
Storia del Monumento, aggregatore setino
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