Home ArticoliEditoriali La normalità ritrovata

La normalità ritrovata

by Fabrizio Agostini

Sfide elettorali corredate da comizi, eventi sul territorio con presenze e partecipazioni con numeri altissimi, spettacoli ed eventi culturali al chiuso e all’aperto. Finalmente è possibile riassaporare quella libertà che la pandemia ci aveva così bruscamente e così a lungo sottratto. Con tutti i suoi limiti e le sue criticabilità le tornate elettorali soprattutto di Aprilia e Latina ci regalano una consapevolezza importante: la partecipazione è tornata operativa tra candidati e presenze ai comizi. Indipendentemente dai risultati questo è un dato oggettivo: diverso il dato delle affluenze che rispetto al passato è in netto calo. Su questo fronte, attendiamo, però, un lasso di tempo più ampio per capire se davvero si è concretizzato un definitivo distacco tra eletti ed elettori oppure se si tratta di un periodo di graduale riavvicinamento dopo il periodo di antipolitica e pandemia. Discorso simile per gli eventi che sono stati calendarizzati e quelli che si sono svolti e che hanno visto una partecipazione strepitosa. In primis la Sagra del Carciofo che dopo 52 anni mostra ancora il suo fascino attirando oltre 20mila persone. Un dato incoraggiante per Sezze che torna protagonista dopo aver trascorso periodi in sordina ma rappresenta un prologo per tutti i paesi dei Monti Lepini che stanno organizzando Sagre e Feste del periodo estivo. Se queste sono le premesse c’è da stare sereni per il prossimo futuro. Anche sul fronte degli eventi culturali siamo in netta ripresa. La normalità in questo ambito significa innanzi tutto riprendere spettacoli teatrali, sportivi, musicali ovunque, sia al chiuso che all’aperto con una partecipazione di spettatori prepandemica. Un comparto quest’ultimo di cui abbiamo disperatamente bisogno e ne abbiamo bisogno al suo massimo per poter legare un turismo sostenibile agli eventi di cui abbiamo parlato in precedenza. Chi
dovrà occuparsi di raccordare questi due pilastri del nostro territorio? La politica e naturalmente l’associazionismo locale. Il cerchio si chiude così, ovvero con la capacità dei nostri rappresentanti di valorizzare le peculiarità e le diverse declinazioni del nostro territorio. Abbiamo ancora tantissimo da dare e meraviglie da poter offrire ad un turismo, anch’esso in grande ripresa. A costo di apparire ripetitivi i Monti Lepini e più in generale la provincia di Latina deve ritagliarsi un posto importante nel nuovo rilancio turistico nazionale, e perché no, internazionale. Non abbiamo nulla da invidiare a nessuno, coraggio!

Related Articles