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Varianti e variati

by Fabrizio Agostini

La curva dei contagi torna a salire in tutta Italia e la provincia di Latina non fa eccezione. Come era facilmente prevedibile a diffondersi sono soprattutto le diverse varianti del Coronavirus che da un anno sta mietendo dolore e dispiaceri in tutto il mondo. Se ne scoprono ogni giorno di nuove e naturalmente questo non aiuta la scienza e i ricercatori a fermare la pandemia ma anzi costringe tutti a non interrompere l’affannosa ricerca di vaccini in grado di fortificarci davanti allo spauracchio più temibile. Allo stato attuale sembra che gli attuali vaccini Pfitzer, Astra Zeneca e Moderna approvati per la somministrazione in Italia non abbiano avuto né controindicazioni né insufficienti davanti alle varianti inglese, sudafricana, brasiliana e nigeriana. L’evoluzione del virus, però, è quotidiana e programmi non se ne possono fare. La maggiore trasmissibilità può divenire un pericolo importante già nel breve periodo ma in questo periodo durissimo sia a livello sanitario che a livello economico abbiamo il dovere di cambiare in meglio le nostre abitudini. Nel nostro “nuovo quotidiano” abbiamo, ad esempio, imparato a prenderci più cura di noi stessi, di prestare la massima attenzione all’igiene personale e dei posti che frequentiamo sia per lavoro che per svago. Abbiamo perso la possibilità di far visita ad amici e parenti di persona ma è possibile che a casa, scorrendo la rubrica del telefono ci venga voglia di chiamare una persona che mai avremmo contattato in una fase di frenetica normalità. Insomma riallacciare rapporti ormai considerati estinti nonché tralasciare ogni futilità trovando, viceversa, giovamento nello stare in famiglia e approcciarsi in maniera migliore verso il prossimo. Dunque la pandemia e le varianti ci costringono a variare a nostra volta per poter piantare le basi di un futuro forzatamente diverso da quello a cui eravamo abituati in precedenza. Dipende da noi se quel domani sarà migliore oppure no. Purtroppo non potremo contare su tante persone, per la maggior parte anziani, che hanno forgiato l’Italia che abbiamo davanti agli occhi. Ma cambiare andrà fatto soprattutto per loro, per rendere omaggio a chi ha dato la vita per diventare migliori.

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