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I misteri della Macchina di Anticitera

by Cristina Villanova

Questo primo mese del 2022 viene dedicato alla Macchina di Anticitera. Essa “…è un computer analogico astronomico di 2200 anni fa.

La Macchina di Anticitera è un dispositivo di alta tecnologia col quale era possibile, ruotando semplicemente una manovella, conoscere avanti e indietro nel tempo una quantità di informazioni astronomiche e calendariali grazie ad un sofisticato meccanismo ad orologeria che comprendeva ingranaggi con almeno 30 ruote di bronzo. Ritrovata per caso nel 1900 in fondo al Mar Mediterraneo tra Peloponneso e Creta, la Macchina di Anticitera era in grado di prevedere con decenni d’anticipo le date delle eclissi, delle fasi lunari, dei Giochi Olimpici, di altri cicli astronomici e forse anche dei pianeti.

Una questione interessante è la carenza di riferimenti in letteratura a questo tipo di macchina: ci sembra un tradimento da parte degli antichi di non averci parlato, tramite i loro scritti, di questa meraviglia. In realtà di macchine con funzioni simili ne parla Cicerone (De re publica I, 21-2 e 28; Tusculanae Disputationes I, xxv.63; De natura deorum II, 88), quindi non si trattava di un tabù, ma di strumenti ben conosciuti di cui autori antichi parlano.
Inoltre, i progetti scritti per questa macchina esistevano certamente, ma, per cominciare, si riferivano ad una “invenzione” da parte di qualche imprenditore che non aveva certo alcun interesse a diffonderli. L’esistenza stessa di questo reperto ci dice che almeno uno dei costosissimi esemplari prodotti è finito in fondo al mare forse dissuadendo l’inventore a proseguire nella produzione. Inoltre e che, agli occhi dei posteri, si trattava di progetti incomprensibili, magari anche affascinanti ma ormai comunque irrealizzabili che quindi non valeva la pena conservare. A questo punto ci si potrebbe invece chiedere cosa sarebbe accaduto se la produzione avesse avuto fortuna: avrebbero costruito versioni tascabili per maggior diffusione tra naviganti e professionisti, e altre ancora più grandi e potenti per ricchi magnati? Magari sarebbe nato il primo marchio commerciale di prodotti di alta tecnologia, una “Apple” di duemila anni prima…

Data l’eccezionale perizia realizzativa, con ruote dentate di alta precisione, nonché le conoscenze astronomiche necessarie per realizzarla, questo eccezionale reperto è stato variamente ripreso da appassionati di misteri, UFO e fantarcheologia, con l’idea di fondo che fosse “impossibile” costruirlo per i Greci di oltre 2000 anni fa. In effetti sappiamo invece che le conoscenze astronomiche dell’epoca erano sviluppatissime, così come pure la capacità di lavorare il metallo, per cui gli storici non trovano difficoltà a collocarne la realizzazione attorno al 200 a.C. (c’è anche da dire che lo strumento era pieno di iscrizioni in greco in parte tuttora leggibili). Lo stupore che suscita uno strumento di questa raffinatezza ci interroga se per caso non indulgiamo anche noi nel pregiudizio “darwiniano” di considerare noi al culmine di una lunga e progressiva evoluzione e, di conseguenza, chi viene prima di noi ad un gradino inferiore di sviluppo e di capacità intellettive. Senza combattere questo pregiudizio sarà più difficile studiare e comprendere la complessità del passato”. [Paolo Colonna]

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