Surge ai mortali per diverse foci
la lucerna del mondo; ma da quella
che quattro cerchi giugne con tre croci,
con miglior corso e con migliore stella
esce congiunta; e la mondana cera
più a suo modo tempera e suggella.
Questo mese viene dedicato all’equinozio di primavera celebrato nelle somme parole di Dante Alighieri nella sua Divina Commedia. In questo articolo, letteratura ed astronomia si alleano per chiarire le auliche parole dantesche, grazie alla chiara spiegazione di Paolo Colona.
“In una parola, ecco cosa afferma Dante nel primo canto del Paradiso (vv 37-42): il Sole può sorgere da diversi punti dell’orizzonte, ma ce n’è uno favorito, nel quale il cerchio dell’orizzonte si incontra con tre cerchi astronomici fondamentali formando tre incroci: Equatore celeste, Eclittica e Coluro equinoziale, che è il meridiano fondamentale delle coordinate astronomiche.
La nozione che il Sole sorge (e tramonta) in punti diversi dell’orizzonte è nota all’uomo fin dalla sua comparsa sul pianeta, e ha costituito per ampie parti della sua esistenza un modo assai utile per determinare in quale momento dell’anno ci si trovasse. Con elongazione ortiva ed occasa si esprime proprio a che distanza dai punti cardinali est e ovest sorge e tramonta il Sole nella sua “oscillazione”annua. Furono però gli estremi di questo arco di orizzonte ad essere più considerati nella preistoria per stabilire il calendario (ancora oggi il nostro Capodanno segue il solstizio d’inverno) e non sappiamo se e quando il punto di levata equinoziale (l’est vero, certamente noto) ebbe una rilevanza osservativa ai fini del calendario (benché molti anni rurali cominciassero con la primavera anziché con l’inverno).
Oggi, equinozio, il Sole attraversa l’Equatore Celeste (passa dall’emisfero celeste meridionale a quello settentrionale) e pertanto sorge esattamente ad est, tramonta esattamente ad ovest, e divide in due parti uguali il giorno e la notte (equinox = giorno uguale alla notte).
Astrologicamente entra nel segno della Bilancia, in realtà è da poco (dal 12 marzo) nella costellazione dei Pesci. Nella figura, la levata del Sole della mattina, 20 marzo, nella simulazione del software Stellarium. Sono evidenziati, oltre all’orizzonte, gli altri tre cerchi di cui parla Dante: da sinistra a destra, Coluro, Equatore, Eclittica.
Il programma mostra anche la posizione di quattro pianeti: Venere (invisibile), Mercurio, Giove e Saturno, questi ultimi due destinati a vedersi sempre prima e sempre meglio nei prossimi mesi.
Buon equinozio e buona primavera a tutti!”