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Lovecraft e l’Archeoastronomia

by Cristina Villanova

“… Ma non erano solo gli astronomi dell’epoca a pensare che dovesse esistere un ulteriore pianeta oltre Nettuno. La pensava così anche Howard Phillips Lovecraft (1890-1937), uno dei maggiori scrittori di letteratura horror e precursore della moderna fantascienza. Lovecraft nacque il 20 agosto 1890 a Providence (capitale dello stato del Rhode Island). Come diceva lui stesso fu un bambino molto particolare, che preferiva la compagnia degli adulti al posto di quella dei coetanei e che amava leggere qualunque parola fosse stampata su carta. A cinque anni aveva già imparato a leggere e scrivere. Ad iniziare Lovecraft all’astronomia fu la nonna materna, o meglio, la sua obsoleta collezione di testi astronomici [1, 2]. E’ leggendo questi volumi ammuffiti che Lovecraft si appassionò alla scienza di Urania, che rimase sempre la sua preferita (in età giovanile si interessò anche di chimica…). Nel gennaio 1903 Lovecraft cominciò ad essere molto assorbito dall’astronomia, tanto che la madre gli regalò un piccolo telescopio rifrattore da 63 mm di diametro con il quale iniziò ad osservare il cielo. Come ben sa chiunque abbia avuto la fortuna di osservare per un certo periodo attraverso un telescopio, prima o poi la voglia di fissare sulla carta quello che si vede all’oculare diventa irresistibile, ed è probabile che anche Lovecraft abbia fatto qualche schizzo dei crateri lunari e dei pianeti, anche se il disegno non era il suo forte. In particolare, i suoi soggetti astronomici preferiti erano la Luna e Venere. Non trascorreva una sola notte senza osservare e le conoscenze empiriche che acquisì gli furono molto utili nella stesura degli articoli di astronomia che scrisse in seguito. Nell’agosto 1903 Lovecraft osserva la sua prima cometa, la 19P/Borrelly (scoperta il 28 dicembre 1904 dall’astronomo francese Alphonse Louis Nicolas Borrelly), e inizia a pubblicare, scrivendolo a mano, un periodico di astronomia amatoriale, il “The Rhode Island Journal of Astronomy”. La pubblicazione andò avanti per ben quattro anni, prima con periodicità settimanale, poi mensile. Fra l’altro, il nostro, grazie all’interessamento del Prof. Upton, aveva anche libero accesso ad un osservatorio universitario (il Ladd Observatory della Brown University), dotato di un telescopio da 30,6 cm di diametro e situato su una collina a meno di 2 km da casa. Nell’agosto 1906 Lovecraft iniziò a scrivere una serie di articoli mensili su fenomeni astronomici per il “The Providence Tribune”. Da notare come sia proprio con l’astronomia che ebbe l’esordio sulla carta stampata! Nel 1907 Lovecraft conobbe anche il famoso Percival Lowell, presentatogli dal Prof. Brown, in occasione di una conferenza che tenne a Providence. Lovecraft non sopportava l’astrologia e in diverse occasioni portò avanti delle vere e proprie campagne stampa contro questa pseudo-scienza. In realtà, anche se non frequentò mai la Brown University per problemi di salute (stava per entrarci nel 1908 ma dovette desistere), le conoscenze astronomiche di Lovecraft dovevano essere ben più approfondite di quelle richieste per la stesura di un articolo di giornale o le contestazioni all’astrologia. Prova ne è una sua lettera del 16 luglio 1906 diretta all’Editor della rivista di divulgazione scientifica “Scientific American”, e pubblicata il 25 agosto 1906. Per apprezzare quanto abbia “osato” Lovecraft è necessario ricordare che Scientific American è una delle più antiche e prestigiose riviste di divulgazione scientifica, nata negli Stati Uniti nell’agosto 1845. Inoltre “Scientific American”, anche se non ha il sistema dei referee tipico delle riviste scientifiche come “Nature” o “Science”, è comunque molto rigorosa nell’esposizione.”(fine seconda parte)

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