Questo mese viene dedicato a una storia di cultura draghesca occidentale, ambientata in Europa centrale.
“Sotto i monti delle Siebengebirge si innalza arditamente sul Reno la roccia del Drago con le sue rovine. In tempi antichissimi, qui in una grotta viveva un Drago a cui gli abitanti pagani della regione mostravano rispetto e a cui portavano vittime umane. Di solito a questo scopo si sceglievano persone che erano state prese prigioniere in guerra. Fra di loro si trovò una volta una giovane che si era già convertita al cristianesimo. Era di una bellezza superiore, e due comandanti se ne contendevano il possesso. Allora gli anziani decisero di offrirla al Drago in modo che non vi fosse più conflitto fra i capi del popolo. Con una veste bianca e una ghirlanda di fiori fra i capelli, la giovane venne condotta su per la montagna e legata a un albero nei pressi della grotta in cui si trovava il Drago. Molte persone si erano riunite a qualche distanza per assistere allo spettacolo, ma erano pochi quelli che non compiangevano di tutto cuore il destino della poveretta. La vergine stava ritta tranquillamente e fissava il cielo con pia rassegnazione. Il sole aveva appena fatto la sua comparsa dietro ai monti e aveva inondato con i suoi primi raggi l’ingresso della grotta. Il mostro alato uscì fuori di corsa e si affrettò verso il luogo in cui era solito trovare la sua preda. La giovane non si sgomentò, anzi, tirò fuori dalle sue vesti una croce con l’immagine del Redentore e la espose davanti al Drago. Questi arretrò tremando e cadde in un abisso vicino con un rombo e un sibilo spaventosi. Da allora nessuno lo vide più. Allora il popolo, profondamente scosso dal miracolo, si affrettò verso la giovane, la sciolse dalle catene e osservò con stupore il piccolo crocefisso. La vergine spiegò loro il significato del segno della croce e tutti caddero a terra e la pregarono di ritornare dai suoi e di mandare loro un sacerdote che li istruisse e li battezzasse. Così il cristianesimo giunse nella regione delle Siebengebirge, e accanto alla grotta del Drago venne eretta una cappella.”
L’archetipo del Drago, qui, rappresenta il maligno associato al demonio della tradizione cristiana. Il crocifisso e il sacrificio di Cristo diviene l’unico spiraglio di luce, la sola salvezza per l’intera comunità che si riappropria della propria vita in modo nuovo. La Bella è innocenza, giustizia e verità, mentre la Bestia è orrore, malvagità e ciò che è destinato ad essere soppiantato a favore dell’equilibrio.