Home RubricheMiti e Leggende Il Drago di Klagenfurt e il Duca di Carinzia

Il Drago di Klagenfurt e il Duca di Carinzia

by Cristina Villanova

Questo mese è dedicato alla storia del Drago di Klagenfurt

“Nel tempo in cui regnava il duca di Carinzia, là dove oggi c’è Klagenfurt si stendeva una vasta palude, che per lo più era avvolta da una fitta nebbia. I contadini che abitavano nei villaggi dei dintorni evitavano il più possibile questa landa deserta e inospitale. Anche quando i loro vitelli o le loro pecore si avvicinavano troppo alla palude o addirittura si smarrivano nella brughiera, essi non cercavano di seguirli. Sapevano infatti che nella palude abitava un Drago, alato e ricoperto da una corazza di squame, che divorava le sue vittime, uomini e animali, ancora vive. Persino gli uomini più valorosi avevano paura del suo terribile ruggito, che soprattutto con il cattivo tempo risuonava in lontananza. Dato però che il Drago era sempre più vorace, il duca fece erigere una salda torre su un punto rialzato ai margini della palude. Quindi chiamò a raccolta tutti gli uomini della zona e ordinò loro di uccidere il mostro dalla torre con l’astuzia o con la forza. “Chi riuscirà a uccidere il Drago”, annunziò, “diventerà il proprietario della torre e della terra attorno, e inoltre otterrà un altro premio. Sarà libero anche se fosse solamente un servo!” Di fronte a questa prospettiva, effettivamente alcuni servitori si dichiararono pronti a compiere questa impresa. Legarono un toro bello grasso a una lunga catena a cui era fissato un uncino assai robusto. Quindi si nascosero nella torre, dalla quale potevano sorvegliare il terreno attraverso una finestrella. Il muggire del toro incatenato risuonava nella brughiera e fece uscire il Drago dal suo nascondiglio. Il Drago aveva molta fame, e l’odore dell’animale lo attirò. Frustando l’acqua con le ali, atterrò accanto alla torre e aprì le sue orribili fauci. Con gli artigli acuminati si gettò sull’animale che tremava per la paura e iniziò a divorarlo. Dopo qualche morso, però, il robusto uncino si conficcò nel palato del Drago, e come un pesce preso all’amo questi iniziò ad agitare la coda tutta attorno. Ma quanto più trascinava la catena, tanto più a fondo il ferro acuminato si conficcava nelle sue fauci. Quando i servitori furono sicuri che il Drago non si sarebbe più potuto liberare, scesero dalla torre e lo finirono con le loro mazze. Tutti erano felici di essersi liberati da questa terribile minaccia. Il duca premiò i servitori astuti e coraggiosi per la loro impresa e al posto della torre fece costruire un bel castello. La terra circostante venne disboscata e prosciugata. In breve, dove prima c’era stata solo una brughiera deserta, adesso si stendevano fertili campi. Attorno al castello sorse un centro abitato dal quale in seguito si sarebbe sviluppata la città di Klagenfurt. Per ricordare la battaglia contro il Drago, la capitale della Carinzia ricevette uno stemma su cui compare la torre con il Drago. Sulla nuova piazza di Klagenfurt da più di trecento anni è raffigurato un grosso Drago di pietra di fronte al quale sta il suo vincitore con la mazza levata. Questo Drago di pietra è diventato il simbolo di Klagenfurt.”

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