Giustizia – Ha avuto luogo il giorno 28 aprile presso l’Istituto Carlo e Nello Rosselli di Aprilia una giornata di sensibilizzazione sulla giustizia riparativa proposta dal nascente Centro di giustizia riparativa e di mediazione penale minorile regione Lazio. Il Centro di giustizia riparativa e di mediazione penale minorile regione Lazio ricordiamo essere stato istituito nel 2017 e affidato per l’avvio ed i primi due anni di attività – 2022 e 2023 – all’ATS compostada Associazione per la Famiglia onlus che gestisce il Consultorio familiare Diocesano di Latina – Associazione in Medias Res di Albano (RM) – Ismes – Istituto per la mediazione sistemica Onlus di Roma – Istituto Don Calabria sede di Roma.
La giornata di sensibilizzazione sul tema della giustizia riparativa che abbiamo avuto già modo di divulgare su queste lepiniane pagine ha visto il prezioso contributo di Ugo Vitti quale dirigente Istituto Rosselli di Aprilia, la dott.ssa Monica Sansoni, Garante Infanzia e Adolescenza Regione Lazio, Francesca Barbaliscia, quale assessora alle politiche sociali del Comune di Aprilia, Nunzia Calascibetta quale direttrice Ulepe per il Ministero della Giustizia di Roma, l’avvocato Pasquale Lattari, quale responsabile del Centro di giustizia riparativa e di mediazione penale minorile Regione Lazio, Rita Antonelli per il Consultorio familiare diocesano di Aprilia, Centro Famiglia e Vita, la dott.ssa Valentina Zuliani per l’USSM di Roma, e l’avvocato Roberto Paolo De Vito per il Centro di giustizia riparativa e mediazione penale minorile.
Non meno prezioso il contributo operativo dei e delle docenti del Rosselli e i rappresentanti del progetto che ha visto la luce un anno fa circa, la Parrocchia dello Spirito Santo e il comitato di quartiere Toscanini.
Ricordiamo che del progetto in questione fanno parte anche il Consultorio familiare della Diocesi di Albano, Csi Dialogo aps ed il Centro solidarietà San Benedetto odv.
Si tratta di un progetto complesso, fatto di solide ramificazioni nelle competenze di ciascun soggetto o ente, che ancora una volta dimostra come la giustizia riparativa non sia “materia di pochi specialisti”, semmai crocevia professionale ed esperienziale di più prospettive.
Se potessimo ancorarci ad un’immagine che meglio la esplica, dovremmo forse pensare a un mosaico, dove ciascuna tessera acquisisce senso in funzione e vicino alle altre e soltanto osservandolo alla giusta distanza se ne percepisce il disegno complessivo, vocazione per una società che adempia a un modello di giustizia integrativo e complementare a quanto già profusamente sviluppato dalla codicistica. La giustizia riparativa restituisce valore e forma al volto dell’altro, che non resta un autore di reato anonimo, una vittima ignorata, una comunità non comunicante al suo interno, ma anzi espleta un dialogo. Quel dialogo di cui il Professore Giovanni Angelo Lodigiani per l’Università dell’Insubria – Como richiamava la radice greca (dia-logos: attraverso la parola, il dialogo) nell’intervento a titolo di lectio magistralis di alto contenuto formativo e centrale nel corso dello stesso evento. L’intervento è stato focalizzato sulla giustizia riparativa quale giustizia dell’incontro per i conflitti sociali e scolastici, riportando così il discorso riparativo in uno dei contesti più delicati (per età, formazione, esperienze di confronto con l’altro) quale è quello scolastico.
Un altro tassello è stato quindi aggiunto al mosaico della giustizia riparativa, che ci parla di speranza, possibilità, riparazione.