Chiusa la campagna elettorale con la tornata elettorale amministrativa si passa alla fase operativa per le nuove amministrazioni cittadine. Le curiosità maggiori sono rivolte naturalmente a Sezze e Latina dove, per moti diversi, i primi cittadini hanno gli occhi puntati addosso più che in tornate elettorali precedenti. Per quanto riguarda Sezze la netta vittoria di Lidano Lucidi dopo 60 anni di governo, quasi ininterrotto, di centrosinistra catalizza inevitabilmente molte attenzioni. I “nuovi” di Palazzo De Magistriis sono mossi da tanto entusiasmo e i primi passi compiuti dalla giunta sembrano effettivamente consonanti con quanto promesso in campagna elettorale ma i duri esami sono già all’orizzonte perchè Sezze è un paese complesso e con tanti problemi arretrati come ad esempio rilancio della SPL, viabilità, tessuto economico, approvvigionamento idrico, solo per citarne alcuni. In quella sede capiremo se davvero i cittadini hanno davvero votato una valida alternativa di governo e testare, allo stesso tempo, un’opposizione che in passato ha troppo spesso latitato. Alla prova dei fatti è chiamata anche la nuova giunta di Latina che fatica a vedere la luce proprio perchè nasce sotto un’insolita luce: il sindaco Damiano Coletta, anche lui votato in massa dopo un primo turno decisamente favorevole al centrodestra, dovrà districarsi in trattative e trovare un punto di incontro con l’assise cittadina per la maggior parte a lui non vicina. In questo caso il programma di governo sarà forzatamente snello e con pochi punti cari ai due schieramenti. Naturalmente la speranza è che questo clima di perenne instabilità non vada a discapito delle piccole esigenze quotidiane che non compaiono sul documento comune, figlio della trattativa. La situazione politica latinense può essere di perenne instabilità ma, al contrario, se gli attori sapranno vestirsi di responsabilità, potrebbe rivelarsi un interessante laboratorio di collaborazione istituzionale e dimostrare ad un elettorato sempre più distaccato e disilluso che esiste e si può praticare ancora la buona politica.
Alla prova dei fatti
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