Home RubricheFantàsia Fogliano di Corallo – III Parte

Fogliano di Corallo – III Parte

by Cristina Villanova

Corallo si sentiva triste e scoraggiata, difficile era la riabilitazione e il suo impegno era scarso perché il suo unico pensiero era Sonorea, solo questo contava. La cavalluccia marina se ne stava sola e non aveva il desiderio di trascorrere del tempo con gli animali del Rifugio. Ogni istante veniva circondata da esseri bisognosi di cure come lei ed altri che con  il loro altruismo permettevano la guarigione degli ammalati residenti. Un giorno, il Gufo Tarciso, il falco Fulco e il cerbiatto Tenerino le si avvicinarono poiché preoccupati dallo stato d’animo di Corallo. Ma lei non prestava affatto ascolto alle loro care parole. Fu il saggio Gufo Tarciso che la fece riflettere, le fece aprire gli occhi mostrandole la via. In realtà, Corallo non si era resa conto che ciò che le interessava di più era solo se stessa, era sprofondata nella tristezza e aveva perduto la speranza. Finalmente, ora tutto era diverso, la cavalluccia marina si era voltata e aveva intravisto la luce, la sua salvezza. Il giorno seguente fu tutto diverso. Corallo ricominciò a vivere con un altro spirito, si impegnò fin da subito nel recuperare la funzionalità della sua coda, gli esercizi erano duri e faticosi, ma la forza di volontà non poteva venire meno in nessun caso. A poco a poco i giorni trascorrevano lenti ed intensi e i miglioramenti della coda di Corallo, dopo tanti sacrifici si cominciavano ad intravedere. Corallo non si scoraggiava e faceva tesoro dei suoi piccoli successi giornalieri. Sempre più agile e sinuosa nei movimenti stava recuperando appieno la funzionalità della sua coda e questo le dava la forza di credere al suo sogno di guarire definitivamente e non solo, un altro sentimento era nato nel suo cuore: il desiderio di aiutare gli altri animali feriti del Rifugio. Quando ne ebbe l’opportunità si rese disponibile al Rifugio, ne parlò al Gufo Tarciso, al falco Fulco e al cerbiatto Tenerino. I tre ne furono molto felici e le assegnarono tutti gli animali di acqua dolce ed anfibi, avrebbe affiancato la nutria Rodina la quale aveva un gran bisogno di aiuto. Superato il duro periodo della riabilitazione, ora Corallo era dinanzi un’altra sfida, una molto più significativa per lei, quella di donare aiuto senza ricevere nulla in cambio. Giorno dopo giorno, la missione di Corallo nell’aiutare i feriti del Rifugio iniziò a prendere forma tentando di dare il proprio meglio e seguendo i preziosi consigli della nutria Rodina, infermiera di grande esperienza. A volte, Corallo commetteva errori, ma continuava a lavorare sodo per essere all’altezza del suo compito. Era completamente concentrata sul suo ruolo e su quello che ogni giorno compiva per il bene comune di tutti i residenti del Rifugio, ciononostante non aveva dimenticato né Sonorea né la sua famiglia. Comunque, tutti e soprattutto il Gufo Tarciso, il falco Fulco e il cerbiatto Tenerino avevano notato il costante impegno di Corallo nel suo operato verso il prossimo all’interno della comunità e questa ne aveva pienamente giovato, difatti un clima di serenità aleggiava sull’intero Rifugio e il Laghetto di Fogliano mai era stato così rigoglioso.

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