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Un territorio pontino inedito tra le pagine

by Beatrice Cappelletti

Norma – Il territorio pontino ha molto da raccontare. Tra i vicoli dei paesi, dalle pietre delle case e dei monumenti, dai documenti storici, dalla memoria e dai ricordi degli abitanti, dal ricco e variegato paesaggio, emergono numerose suggestioni e storie. Molte di queste sono state immortalate tra le pagine di “Lazio segreto e sconosciuto”, una raccolta di racconti selezionati in un concorso e pubblicati da Historica edizioni. Il volume, presente alla Fiera del Libro tenutasi a Roma, tra il 4 e l’8 dicembre 2021 al centro congressi La Nuvola, raccoglie 50 racconti ambientanti nel Lazio. Nove di questi si svolgono in località pontine: Cisterna, Norma, Priverno, Roccagorga, Sabaudia e Sezze. Ogni storia è un viaggio nel tempo e nella memoria, una visione personale e al contempo collettiva che sa ampliare gli orizzonti della conoscenza, dimostrando quanto sia ricco e variegato il panorama culturale della nostra terra. Non manca il mito, come quello legato alla leggendaria regina privernate Camilla, ricreato dalla penna di Mariano D’Angelo. Anche di Sezze si narrano origini mitiche, tradizioni e bellezze attraverso il racconto di Luisa Coluzzi, “Paese mio: Setia plena bonis”, un inno al proprio paese d’origine e ai luoghi dell’infanzia tra nostalgia e speranza per il futuro. A Sezze si svolgono anche “La finestra” e  “La femminuccia” ispirati a storie popolari locali. Nel primo racconto Lucia Viglianti indaga sulla psicologia e sulla condizione sociale dei personaggi di una comunità in altri tempi più coesa, anche se altrettanto variegata nei caratteri e nei rapporti umani, facendo emergere un ritratto del paese divertente, in cui la forza dell’ironia sberleffa il potere, nel secondo racconto Stefania Valleriani riprende una storia tramandata dai vecchi, dando voce e vita a una figura sbiadita e anonima, un fantasma che si aggira per le vie di un quartiere del paese con ago e filo in una mano e un piccolo teschio nell’altra. Altri misteri riemersi dalla memoria, tra storia e leggenda, sono narrati da Francesco Pompili e dai protagonisti del racconto “Santerello e Tota” vissuti nel territorio di Cisterna nell’Ottocento all’epoca del brigante Gasperone. Curiose visioni spettrali e strani “Scherzi da Vescovo” attraversano anche la macchia e le strade di Roccagorga, narrati da Romina Cotesta. Lo stesso paese lepino è il luogo d’origine di “Fenizia Nardacci”, fiera nobildonna vissuta nel Settecento, sulla cui figura fa luce Pier Giulio Cantarano, immaginando, dalle fonti d’archivio, il processo cui fu sottoposta per aver rivendicato i diritti dei rocchigiani, contro il principe Orsini. La voce di un’altra donna verisimilmente vissuta nell’antica città di Norba, oltre duemila anni fa, riemerge dalla storia insieme alle sue “Tre spille fra le fiamme” e agli altri reperti archeologici che la testimoniano, attraverso il racconto di Beatrice Cappelletti. Infine, un’altra donna si presenta con il suo carattere e le sue bellezze impersonando Sabaudia, vestita di “Blu Savoia”, scritto da Chiara Pantano. Tanti personaggi, storie, aneddoti che attraversano il tempo e arricchiscono il nostro presente, confermando la ricchezza del nostro patrimonio culturale, ma anche la presenza e l’opera di tanti studiosi e autori innamorati della propria terra, consapevoli del suo potenziale e impegnati nel divulgarne bellezza e importanza.

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