Home RubricheFantàsia Cisterna e la sorgente di Genzia – I Parte

Cisterna e la sorgente di Genzia – I Parte

by Cristina Villanova

Finalmente, in lontananza si scorgeva il Lago di Fogliano, era splendido e lussureggiante. Corallo era partita da Sonorea con l’intento di raggiungerlo e così, un giorno, giunse al Rifugio e fu riaccolta calorosamente. Nessuno si aspettava di rivederla lì e così presto. Tutti erano felici e l’atmosfera diventò particolarmente gioiosa. Una grande festa fu organizzata in suo onore, tutto era meraviglioso e sembrava di esser tornati alla serenità del passato.

Durante la festa il gufo Tarciso, il falco Fulco e il cerbiatto Tenerino si avvicinarono a Corallo e le chiesero, vedendola pensierosa, se il motivo del suo ritorno, in realtà fosse causato da qualcos’altro. La cavalluccia marina sembrava essere sempre la stessa, la sua gioia era incontenibile … ma i suoi sorrisi non erano più radiosi come un tempo. Guardandola attentamente negli occhi, si nascondeva la preoccupazione … La preoccupazione per un mondo che stava per essere sconvolto dal Malcandore, il suo cuore lo sentiva e doveva trovare il modo per non permetterlo. Corallo cominciò a parlare e a spiegare ai suoi tre amici tutto ciò che era avvenuto nei regni marini, una volta giunta a Sonorea. Gli parlò del Malcandore e di quello che provocava e della grande battaglia resasi necessaria per poterlo sconfiggere. Poiché sconfitto fu, ma solo nei regni marini ed ora si muoveva  nella Fantàsia pontina terrestre. I tre rimasero sorpresi e sconvolti al tempo stesso, non riuscivano ad immaginare un tale orrore. Nessuna notizia, nulla giunse nel Sopra Mondo di ciò che era avvenuto nei vari regni marini, come era possibile? Allora, Corallo si convinse ancor più di dover agire perché questo subdolo silenzio era opera del Malcandore, che intendeva lavorare segretamente. Non desiderava essere scorto, scoperto per poter colpire con tutta la sua forza distruttiva lasciando il nulla dietro di sé. Corallo si confidò e si confrontò con i suoi cari amici. Gli disse che era necessario avvertire tutti i regni presenti nella Fantàsia pontina del grave pericolo che incombeva. Fu allora, che al saggio gufo Tarciso venne in mente che in un regno, non lontano, a Cisterna,  viveva la fiera casata dei cavalli alati chiamati Butteri. I cavalli alati la avrebbero aiutata sicuramente per via della loro medesima origine; erano entrambi cavalli, lei marina e loro terrestri e ciò non poteva passare inosservato. Tra le due stirpi c’era un’alleanza di sangue e un’antichissima amicizia. Corallo si rinfrancò a seguito di queste parole. Sebbene, ci fosse una difficoltà fisica che restava da risolvere e non sarebbe stato facile. La difficoltà in questione riguardava il fatto che Corallo fosse una creatura marina e avrebbe potuto solamente informare i regni con l’ausilio degli animali del Rifugio, ma non poteva spostarsi in essi fisicamente … ma lei desiderava aiutare ed agire in questa battaglia. Conosceva il Malcandore, sapeva come ragionava e conosceva le sue strategie di attacco. Il suo aiuto era necessario ad ogni costo. Corallo non vedeva soluzione a ciò, ma fu allora, di nuovo, che il saggio gufo Tarciso le disse che i Butteri potevano essere informati dall’essere più veloce del regno, un drago alato. Mentre, Corallo avrebbe potuto comunicare personalmente, o meglio animalmente, con un drago d’acqua.

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