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Alimenti ultra-processati, i gravi rischi per la salute

by Laura Guarnacci

Obesità, malattie cardiovascolari, diabete e molte tipologie di cancro sono responsabili di quasi il 70% di tutti i decessi nel mondo. E una delle cause principali dello sviluppo di tali patologie è rappresentata dalle cattive abitudini alimentari, tra le quali il consumo sempre più frequente di alimenti ultra-processati (UPF). Stiamo parlando di bibite gassate, merendine, biscotti, salumi, crocchette, hamburger, wurstel, salsicce vegane, pizze surgelate, impanati a base di carne ricostituita, patatine, zuppe istantanee in polvere e molti altri prodotti promossi nella grande distribuzione come cibi pronti. Si tratta di prodotti contenenti elevate quantità di zuccheri, grassi, sale, additivi, con un quantitativo pressoché irrilevante di fibre, proteine e micronutrienti. Uno studio di recente pubblicazione (1) ha raccolto per la prima volta numerose evidenze sulla correlazione tra consumo di UPF ed effetti sulla salute. Quest’ampia review ha incluso 20 studi per un totale di 334.114 partecipanti. I risultati sono allarmanti, anche se ampiamente prevedibili. Vediamoli nel dettaglio.

Mortalità: gli studi presi in esame hanno indagato l’associazione tra il consumo di UPF e il rischio di mortalità per tutte le cause. Ebbene i risultati hanno dimostrato una correlazione significativa, indicando che un elevato consumo di UPF è associato ad un aumento del rischio di mortalità.

Sovrappeso e obesità: molti studi hanno correlato il consumo di UPF con sovrappeso e obesità, in particolare obesità addominale. Gli effetti maggiori sono emersi nelle donne. Inoltre, in uno studio condotto su donne adulte con gravidanze singole, è stata riscontrata un’associazione tra il consumo di UPF e obesità gravidica.

Malattie cardiovascolari: 2 studi di coorte hanno riscontrato che un elevato consumo di UPF aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, malattie coronariche, malattie cerebrovascolari e ipertensione.

Sindrome metabolica: 2 studi trasversali hanno riportato una crescente correlazione tra il consumo di UPF e diverse malattie non trasmissibili legate alla dieta. Inoltre l’associazione era più forte tra i giovani adulti e diminuiva con l’età.

Cancro: uno studio di coorte condotto su 104.980 soggetti (≥ 18 anni), dopo un follow-up di 5 anni, ha evidenziato un’associazione positiva tra consumo di UPF e rischio di cancro in generale e cancro al seno, quest’ultimo nel caso di donne in post-menopausa.

Problemi respiratori: uno studio trasversale ha trovato un’associazione positiva tra il consumo di UPF e il rischio di asma e respiro sibilante negli adolescenti. Inoltre, l’associazione era più forte negli adolescenti maschi che non consumavano regolarmente frutta e verdura.

Malattie gastrointestinali: elevato consumo di UPF aumenta il rischio di sindrome dell’intestino irritabile e dispepsia funzionale.

Salute mentale: è stata rilevata l’associazione tra il consumo di UPF e il rischio di depressione.

Malattie geriatriche: uno studio di coorte, con un follow-up di 3,5 anni, ha evidenziato l’associazione tra consumo di UPF e rischio di fragilità negli anziani.

Questa importante review dimostra che la moderna tendenza all’eccessivo consumo di UPF sta incidendo fortemente sulla prevalenza di obesità e malattie non trasmissibili legate alla dieta. La diminuzione dell’assunzione di questi prodotti deve essere un imperativo di salute pubblica e può contribuire notevolmente alla prevenzione di tali patologie.

  1. Chen, X., Zhang, Z., Yang, H., Qiu, P., Wang, H., Wang, F., … & Nie, J. (2020). Consumption of ultra-processed foods and health outcomes: a systematic review of epidemiological studies. Nutrition Journal, 19(1), 1-10.

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