Home RubricheFantàsia Cisterna e la sorgente di Genzia – V Parte

Cisterna e la sorgente di Genzia – V Parte

by Cristina Villanova

Cinque giorni … per cinque intensi e lunghi giorni durò il soggiorno dei Draghi nel regno dei Nani e in compagnia di Re Hestur. Il tempo era prezioso per poter progettare un piano e soprattutto per capire come muoversi, cosa preferire e come distinguere le opzioni migliori per affrontare e sconfiggere l’astuto Malcandore.

Il Malcandore era un po’ ovunque oramai, possedeva vedette e spie in ogni anfratto, ma la sua fortezza si stagliava in un luogo non troppo lontano dai regni dei Butteri e dei Nani, quel posto era conosciuto con il nome di Briglia, molti uomini vivevano lì e avevano chiamato il loro regno in questo modo perché la fortezza era circondata da una serie di briglie, di gigantesche catene a sua protezione come una sorta di muraglia assai robusta; molto metallo e sgradevoli fumi neri si ergevano da quel sito, si miravano a molta distanza e l’odore acre penetrava e non ti abbandonava, Briglia non prometteva nulla di buono.

Non era cosa semplice fermare o almeno arginare degli esseri molto intelligenti, senza scrupoli e che si servivano di macchine e congegni con ingranaggi che colpivano e mutavano i luoghi in cui passavano, ne rubavano la terra e tutte le risorse, noncuranti di coloro che li abitano … per giungere al loro scopo erano in grado di compiere atti ignobili … il rimorso, il pentimento non è nella natura dell’essere umano … tutto ciò derivava dal fatto che questo aveva spezzato il viscerale legame che lo connetteva con la Madre Terra e mistificava questo tipo di relazione … l’uomo, se credeva un tempo, ora non crede più … la fame del  possesso e il materialismo gli avevano divorato il cuore e al suo posto avevano lasciato l’oscurità.

I Draghi, Re Hestur e Re Malmi avevano deciso insieme di tentare un incontro pacifico con il sovrano di Briglia … desideravano chiedergli a nome di tutta la Fantàsia pontina di smettere di utilizzare la tecnologia del Malcandore che deturpava e lasciava Nulla dietro di sé e magari cercare di vivere in armonia con i regni circostanti nel rispetto reciproco … Era un tentativo molto arduo e pericoloso, gli umani non amavano scendere a compromessi senza un tornaconto, ma cos altro potevano fare i nostri impavidi eroi? … Muovere una guerra senza tentare di migliorare e ricostituire una situazione pacifica non faceva parte della natura dei Draghi, dei Butteri e dei Nani, erano pur sempre figli della Fantàsia pontina, come gli uomini, ma a loro differenza, il legame che li stringeva alla Madre Terra era netto e insolubile.

A questo punto era necessario inviare un messo per far giungere la loro richiesta al signore di Briglia, Re Svartur, celebre per essere di  temperamento scostante. Ciò fu decisivo poiché Rasgal non ebbe timore nel farsi avanti per ricoprire il ruolo di messaggero. Naturalmente il grande coraggio del Drago Marmocorazza non passò inosservato e Re Hestur volle accompagnarlo in questa missione chiave poiché temeva per lui, d’altronde l’unione fa la forza.

Il prossimo passo era partire e sperare nella bontà e nella comprensione di Re Svartur … chissà se nel suo cuore dimorava ancora un briciolo di quella antica forza, energia universale e motore della vita che connetteva il Tutto?

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