Il disco presenta 8 canzoni, scritte dal duo Battisti-Mogol, in coppia fin dal 1965.
La prima traccia che apre l’album, è la famosa “Prendila Così”, che ci proietta già nell’atmosfera nella quale è stato composto il disco. In questa canzone Mogol ha voluto raccontare la separazione dalla prima moglie, esortandola a prendere con filosofia la conclusione del loro rapporto. Il brano, che dura all’incirca 7 minuti, è chiuso da un lungo e delicato assolo di sassofono.
Il secondo pezzo, “Donna Selvaggia Donna”, che ci presenta un’atmosfera calma e mite, Mogol parla di una sua relazione giovanile, sottolineando come non si possa andare avanti in una storia d’amore senza romanticismo.
“Aver Paura d’Innamorarsi Troppo” è il terzo brano, che sottolinea ancora l’influenza della musica americana su Battisti. Il testo parla di un ragazzo che non è convinto della ragazza della quale è innamorato e perciò cerca di evitarla. Forse è l’unico brano di Mogol che presenta un testo dal valore universale, ossia una situazione comune a tutti, e non è incentrato sulla biografia del paroliere milanese.
La quarta canzone è “Perché no”, che segue la linea di “Donna Selvaggia Donna”, ma la melodia è ancora più dolce, con un arrangiamento orchestrale. Il testo descrive la quotidianità: la spesa al mercato, le gite in montagna, i viaggi turistici, le notti d’amore e un pomeriggio in barca. Questa semplicità pungente è simbolo della maggior parte delle canzoni scritte da Mogol.
“Nessun Dolore”, altro brano molto noto nel repertorio di Battisti. L’attacco tranquillo al pianoforte sfocia ben presto in un’aggressività musicale da classico anni ’70. Mogol ha voluto ribadire anche qui il concetto della separazione, stavolta però sembra che il ragazzo protagonista della canzone, sia vittima della sua ragazza, che lo lascia per un altro. Come in “Prendila Così”, sembra quasi che al ragazzo non importi proprio niente del termine della relazione. Anche questo brano ha una lunga durata, di circa 6 minuti.
Ed eccoci giunti al title track dell’album, simbolo di tutti quei legami di amicizia fra persone dello stesso sesso. Trattasi di “Una donna per amico”. Musicalmente ispirato ad un vecchio stornello, è diventato un classico della produzione italiana anni ’70. Il testo, molto dolce, ma rispettoso nei confronti del rapporto di amicizia, fu scritto da Mogol per una sua amica di nome Adriana e descrive, in tutti i particolari, i lineamenti del rapporto amichevole uomo-donna.
Gli ultimi due brani del disco, “Maledetto Gatto” e “Al Cinema “, raccontano di due episodi curiosi e simpatici: nel primo, un ragazzo invita una ragazza a casa sua, ma la serata è rovinata dal suo invadente gatto, e nel secondo di una coppia che va a vedere un film al cinema e il ragazzo rimane talmente affascinato dalla donna protagonista del lungometraggio che comincia a dire alla sua ragazza quanto vorrebbe che fosse come lei.
L’album ottenne naturalmente un enorme successo, balzando in testa alle classifiche italiane e restandoci per diversi mesi.
“Prendila Così “, “Nessun Dolore “, “Perché no” e, naturalmente, “Una Donna per Amico” sono diventati classici della musica italiana e sono stati ripresi da cover di diversi artisti.
Lucio Battisti – 1978 Una donna per amico
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