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MinaCelentano, musica e qualità

by Matteo Fraccarolo

A poco più di un mese dagli 80 anni della sempreverde Mina, parliamo di uno dei suoi progetti di maggior successo, con le sue oltre 1’800.000 copie vendute: MINACELENTANO del 1998. Mina vuole festeggiare col suo grande amico Adriano Celentano i suoi 40 anni di carriera. L’album è stato inciso negli studi GSU di Lugano (tranne “Dolly”, che Celentano ha inciso nei suoi studi Air di Galbiate). Il pezzo di punta, che apre anche l’album è “acqua e sale”: che riscuote da subito un grande successo nei passaggi radiofonici e meritevolmente diventa uno degli evergreen della musica italiana. Il secondo meraviglioso singolo è “brivido felino”: una meravigliosa canzone dove le voci soffuse e melodiose giocano tra di loro in una calda e sensuale atmosfera. “Io non volevo” è opera di Adriano Celentano: il ritmo calzante che i due adottano singolarmente è davvero strepitoso e coinvolgente. Grande risalto merita “specchi riflessi”, un brano che amo per quel suo fondersi di voci unico e irripetibile: anche il coro in questo brano ha una parte preziosa per la riuscita perché è delicato e mai invadente. Molto simpatico poi, il gioco ironico di Celentano, sugli urli di Mina. “Dolce fuoco dell’amore” tenera e allo stesso tempo cruda tematica sull’amore, sul piacere e sul dolore: molto intensa. “Che t’aggia di’” va vista per quello che è: una canzone in dialetto foggiano, dove la dimensione regionale ha un suo significato preciso ed ironico. Ecco perché la trovo perfetta e non kitsch: è terrestre, schietta e genuina. Una canzone teatrale dove i due interpreti giocano e si divertono. Tale era la potenzialità del brano che se n’è fatto persino un videoclip in cartone animato, dove i due cantanti in versione paperini prendono vita. Ciascun cantante poi si ritaglia un brano per sé: Mina affronta i tormenti amorosi di “Io ho te”, mentre Adriano Celentano affronta il rapporto uomo-cane nella dura “Dolly”. Lo schema del duetto si ricompone per gli ultimi due brani: “Sempre sempre sempre” un vecchio brano scritto dalla gloriosa coppia di autori Alberelli – Riccardi e il saluto finale con “Messaggio d’amore” scritta per l’occasione da Massimiliano Pani, primogenito di Mina. Il CD viene venduto sotto forma di libretto: i due paperi della copertina, sono protagonisti all’interno di una breve e simpatica storia a fumetti che anticipa un ricco reportage di foto scattate da Mauro Balletti durante la lavorazione del disco. Si vedono i due artisti, divertiti e sorridenti, che cantano davanti al microfono, seduti davanti alle apparecchiature degli studi PDU di Lugano, che si abbracciano o che posano per foto di studio. Durante il periodo natalizio uscirà un’altra versione del cd accompagnata da un CD-rom dai vari contenuti in cui le voci dei due protagonisti fanno da guida o introducono le varie sezioni del cd. Un disco a mio avviso molto ben confezionato, sia per la bravura dei due interpreti, mostri sacri della musica italiana, che per il calibro dei musicisti tra cui Alfredo Golino alla batteria, Danilo Rea al piano e Massimo Moriconi al basso.

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