Lo scorso 16 Novembre (7:47 ore italiane) dalla piattaforma 39B del Kennedy Space Center (Cape Canaveral – USA), il più grande razzo mai costruito, lo Space Launch System (Sls), ha acceso i suoi potenti motori per portare in orbita il veicolo spaziale Orion e il suo Modulo di Servizio Europeo nell’ambito del programma Artemis della Nasa. Questa prima missione non presenta equipaggio (solo la presenza di tre manichini il cui scopo principale è misurare la quantità di raggi cosmici assorbita per valutare la protezione offerta dalle tute), seguirà la missione Artemis 2, prevista per ottobre 2024, con la presenza a bordo di quattro astronauti per concludere il programma con Artemis 3, nel 2025, con il primo allunaggio umano dai tempi del programma Apollo! Dopo cinque giorni di viaggio, la capsula Orion ha compiuto il suo primo sorvolo lunare passando ad “appena” 130 km dalla superficie lunare. Il viaggio prevedeva alcune manovre di correzione della traiettoria tramite attivazione dei propulsori, inoltre sono stati compiuti svariati test sui vari sistemi di bordo come l’orientazione dei pannelli solari, il sistema di navigazione, il sistema di dissipazione di calore e nella fase finale di avvicinamento ha scattato molte fotografie al nostro satellite. Nella missione è previsto il rilascio di dieci CubeSat, piccoli satelliti delle dimensioni di una scatola da scarpe: alcuni dovranno raccogliere dati scientifici e altri sono dimostratori di tecnologie utili per le prossime missioni lunari. Il sorvolo ravvicinato (flyby) del 21 Novembre ha messo la capsula nelle condizioni di sfruttare la gravità lunare per portarsi in una nuova traiettoria che terminerà il 25 novembre, quando verso le ore 23 italiane Orion si inserirà ufficialmente in orbita attorno alla Luna. La capsula Orion resterà in orbita lunare per una settimana circa, il 1° dicembre una nuova manovra farà uscire Orion dall’orbita e immetterà la capsula nella traiettoria che la riporterà a Terra. Il 5 dicembre assisteremo a un nuovo sorvolo, ancora più ravvicinato rispetto a quello odierno a una distanza di 128 km dalla superficie della Luna quindi inizierà il viaggio di rientro a Terra, che si concluderà l’11 dicembre. Il rientro avverrà alla velocità di 12 chilometri al secondo durante il quale il modulo si servizio europeo brucerà nell’impatto con l’atmosfera, mentre il modulo pressurizzato (destinato in futuro a ospitare l’equipaggio) ammarerà nell’oceano Pacifico, al largo delle coste della California. La capsula Orion inoltre segnerà un nuovo record a livello planetario difatti la sua orbita particolarmente “schiacciata”, nel suo punto più lontano, porterà la navicella a ben 70.000 km dalla Luna, diventando la capsula per esseri umani più distante dalla Terra (432.194 km). Il record precedente spettava alla capsula della sfortunata missione Apollo 13 (50.000 km circa dalla Luna ed una distanza di 400.171 km dalla Terra).
Il ritorno sulla Luna con Artemis
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