Home RubricheFantàsia Fogliano di Corallo – VIII Parte

Fogliano di Corallo – VIII Parte

by Cristina Villanova

Sette giorni trascorsero dalla partenza dei tre messaggeri … Infine, all’alba dell’ottavo entrarono a Sonorea disorientati, ma fieri, i tre Alto rappresentanti. Uno in rappresentanza di ogni regno. La loro destinazione era la Piazza Corallina, dove li attendeva Corallo e gli anziani di Sonorea che, fin dagli albori del tempo, presiedevano alle decisioni di maggiore importanza. La preoccupazione era scolpita sui loro volti poiché non sapevano bene come potessero dare il loro contributo affinché la situazione si risolvesse per il meglio. A questo punto, prese la parola uno dei membri degli anziani, si chiamava Salino. Si presentò e accolse, accanto a sé, i tre rappresentanti. Era stato un viaggio lungo e duro per i nuovi arrivati. Salino cominciò a spiegargli quale sarebbe stata la loro missione e gli presentò chi aveva avuto l’idea di tale impresa. L’anziano Salino fece un cenno e fece giungere a sé Corallo. La cavalluccia marina era molto emozionata, stare dinanzi a tutto il popolo di Sonorea e ai tre Alto rappresentanti dei regni marini conosciuti non era affatto uno scherzo! Inoltre avrebbe dovuto esporre il suo piano: era nervosa. La missione era troppo importante, non poteva farsi prendere da paure inesistenti e alla fine, cominciò a parlare. Aveva preparato un discorso, ma rivolti gli occhi alla folla, tutte le belle parole scelte con calma e cura furono nebbia, spazio inconsistente. Per fortuna, il cuore le venne in soccorso e con voce fievole articolò una dopo l’altra semplici fili di parole, quelle giuste, coincise e significative. Erano schiette e sincere come le lucenti collane di conchiglie bianche in madreperla e traboccavano di forza e impeto come il rosso dei coralli delle vivaci barriere, brulicanti di vita e colore. I sonoreani stavano ritti in silenzio, attenti nell’ascoltare la voce della speranza. Certo, erano assai spaventati da ciò che li attendeva, ma allo stesso tempo, incantati da quell’entusiasmo contagioso che dava loro conforto e sicurezza. La maggior parte della folla sembrava essere unita negli intenti di Corallo, sebbene la presenza di qualche dissidente, impaurito da tutta la questione, era forte, il quale esponeva con forza i suoi dubbi riguardo la missione. Nonostante ciò, bastarono poche parole sicure e veritiere a fugare, anche se non del tutto, le titubanze, legittime, ma deboli grazie alla ferma determinazione di Corallo. Per caso, la cavalluccia marina aveva saputo da un sonoreano che durante l’attacco del Malcandore, uno dei cavallucci marini della città, nel tentativo di scappare e salvarsi la vita, aveva involontariamente usato la musica sonoreana per proteggersi e questo atto aveva messo in difficoltà gli esseri di sabbia al servizio del Malcandore che grazie alla musica si dissolvevano. Grazie a quell’unico gesto, alcuni esseri erano stati  completamente dissolti, ma non furono sconfitti poiché la musica era troppo debole essendo scaturita da un solo cavalluccio grazie alla sua formidabile coda. Corallo era venuta a conoscenza di questo avvenimento proprio dallo stesso cavalluccio che aveva sbaragliato gli esseri di sabbia, confidatole con timore. Questo avvenne la notte in cui discusse con la famiglia di ciò che era successo a Sonorea, la stessa notte in cui a Corallo venne l’idea riguardo l’uso della musica del suo popolo poiché era la loro unica arma e tentare non poteva nuocere. Inaspettato fu ciò che avvenne in seguito.

Related Articles