Le erbe spontanee fanno parte da sempre della nostra tradizione gastronomica e richiamano alla memoria i sapori di un tempo, quando la raccolta delle erbe nei campi era un modo per sostentarsi. Esiste un legame molto stretto tra erbe e identità territoriale, basti pensare agli innumerevoli termini dialettali di chiamare la stessa pianta a seconda della zona. Oggi “andar per erbe” è diventato un modo per riscoprire il gusto di cibi genuini e riavvicinarci alla natura. E la primavera è la stagione perfetta per assaporare le erbe selvatiche in preparazioni originali e tradizionali. Il mondo delle erbe spontanee è immenso e affascinante. Molto spesso però alcune di esse possono essere confuse con erbe tossiche o velenose, alcune invece sono protette e dunque non possono essere prelevate. Pertanto la regola principale è mai improvvisarsi! Se volete sperimentare questa meravigliosa esperienza di ricerca, raccolta e preparazione delle erbe spontanee fatelo in compagnia di persone esperte e magari seguite uno dei tanti corsi organizzati da molte associazioni. Una volta che avremo nel cestino il nostro prezioso raccolto, una parte del divertimento si materializza in cucina, quando dovremo dar vita a ricette gustose e salutari. Ecco alcune idee che spero vi torneranno utili.
PESTO DI AGLIO ORSINO: lavate e asciugate le foglie di aglio orsino e procedete come per il comune pesto di basilico. Pestate dunque le foglie, aggiungete pinoli (oppure mandorle, anacardi o noci), una manciata di parmigiano, poco sale e olio a filo. Usate il pesto per condite la pasta o sulle bruschette.
RISO BASMATI CON PISELLI SELVATICI: fate soffriggere del porro selvatico e aggiungete i piselli selvatici. Aggiungete del brodo vegetale e fate cuocere. Fate bollire il riso basmati, scolatelo e saltatelo in padella con i piselli cotti. Completate con timo selvatico.
MINESTRONE CON PARIETARIA: preparate il vostro minestrone con le solite verdure e aggiungete delle foglioline tenere di parietaria in cottura. Pianta dallo spiccato effetto diuretico, donerà un intenso colore verde al piatto. Potete per lo stesso motivo usarla per colorare la pasta fatta in casa.
BORRAGINE E FAGIOLI: pulite per bene delle foglie tenere di borragine e fatele bollire brevemente. Saltatele poi in padella con aglio, olio e peperoncino, aggiungete i fagioli lessati e qualche oliva denocciolata. Abbiate l’accortezza di consumate la borragine in quantità modeste, in quanto contiene alcaloidi tossici per il fegato.
PIADINA DI FARRO CON ROSOLACCIO E FORMAGGIO: lavate e tritate grossolanamente il rosolaccio (papavero). Condite con olio, aglio, sale, pepe e succo di limone. Lasciate insaporire per almeno 2 ore. Servite il rosolaccio nella piadina di farro con una spalmata di formaggio fresco.
INSALATA DI CAMPO: unite foglie tenere di piantaggine, una manciata di tarassaco, portulaca. Condite con olio evo, poco sale e aceto di mele. Decorate con fiori di malva.
CARCIOFINI SELVATICI SOTT’OLIO: si tratta dei capolini dei cardi, più piccoli dei carciofini coltivati ma da un sapore più intenso. Procedete alla pulitura come per i carciofi coltivati e metteteli in acqua acidulata. Sbollentateli per una decina di minuti in acqua e aceto. Scolateli e lasciateli raffreddare. Disponete alla fine i carciofini in vasetti di vetro ben puliti, aggiungendo alloro e pepe. Colmate con olio, chiudete con tappo ermetico e procedete alla sterilizzazione.
FRITTATA DI SILENE: fate bollire le foglioline in acqua salata per 2 minuti. Strizzatele e saltatele in padella velocemente. Aggiungete le uova sbattute e cucinate la frittata.
FRITTELLE DI FIORI DI SAMBUCO: lavate i fiori di sambuco e asciugateli tamponando. Preparate una pastella con acqua frizzante fredda, farina e scorzette di limone. Immergete i fiori nella pastella a friggeteli in olio bollente pochi alla volta. Fate asciugare le frittelle su carta assorbente e completate con zucchero a velo.