Home RubricheFantàsia Fogliano di Corallo – IV Parte

Fogliano di Corallo – IV Parte

by Cristina Villanova

Il Rifugio non era mai stato meglio, l’armonia regnava ovunque. Tutto sembrava funzionare e l’aria che si respirava era serena e gioviale. Questa serena atmosfera spinse coloro che amministravano il Rifugio, Tarciso, Fulco e Tenerino, ad andare da Corallo per ringraziarla di tutto ciò che aveva fatto per loro e per gli animali feriti del Rifugio. Ormai, Corallo si sentiva a casa in quel luogo, certo pensava spesso anche a Sonorea, ma non più come prima poiché aveva trovato uno scopo a Fogliano. Fu allora che i tre proposero a Corallo una pausa dalle sue mansioni per permetterle di tornare alla sua amata Sonorea e magari poter rincontrare la sua famiglia perché di essa Corallo non ebbe più notizia. La cavallluccia marina, alla loro proposta, non sapeva cosa dire, era molto lusingata perché Tarciso, Fulco e Tenerino spesero molte belle parole per lei e per il suo operato al Lago. Lei voleva tornare a Sonorea, ma allo stesso tempo quel luogo la tratteneva lì, era parte di lei. Comunque, Corallo ringraziò i tre e gli disse che ci avrebbe pensato. In effetti, ci pensò a lungo e fu davvero difficile prendere una decisione; alla fine decise di tornare a Sonorea per un breve periodo di tempo, così avrebbe cercato i suoi genitori e avrebbe messo alla prova la sua coda per vedere se fosse stata ancora in grado di emettere musica acquea. Giunse il giorno della partenza di Corallo, sarebbe stata momentanea, non voleva rinunciare alla vita che si era costruita con molti sacrifici, ma è anche vero che non poteva non tornare, poiché Sonorea era il suo cuore. Corallo partì sola e da una parte amareggiata perché lasciava le creature del Lago di Fogliano e dall’altra molto felice, presto sarebbe giunta nella sua amata terra sottomarina.. Il viaggio fu lungo, ma tranquillo. La cavalluccia era incantata dai diversi paesaggi che le si mostravano davanti agli occhi, e lei osservava tutto con sorpresa, voleva riempirsi gli occhi di tutta quella beltà, perché il mare possiede un fascino e una ricchezza che non può descriversi a parole, è necessario viverlo. Man mano che si avvicinava verso Sonorea, superando i vari regni, prima quello di Conca dorata, poi quello di Medusia e infine il grande regno di Anemos, Corallo gradualmente cominciò a notare delle stranezze nell’ambiente che la circondava. Purtroppo, in seguito, la situazione non migliorò e una volta giunta a Sonorea le stranezze diventarono la normalità: Sonorea aveva resistito, ma tutto era diverso.  Sorprendentemente Sonorea aveva resistito al tremendo maremoto e lo stesso i suoi abitanti. Nonostante questo, che era già molto per Corallo, tutto era diverso, Sonorea era cambiata. Non i suoi edifici, né i suoi giardini, bensì qualcuno dei suoi abitanti se ne era andato per sempre poiché tanto devastante fu la forza di questo cataclisma e molti perirono. Se questo non bastasse ad alleviare il dolore degli abitanti, qualcos’altro mancava. Ciò non era opera del maremoto, gli abitanti ne furono testimoni e a nulla servirono i loro sforzi. La sabbia … mancava la sabbia, qualcuno l’aveva portata via, l’aveva strappata a quel luogo, qualcuno che era malvagio … Corallo era sconvolta e voleva capire ed agire alla svelta … certo, lo avrebbe fatto con tutte le sue forze, ma ora non era il momento: la sua famiglia era dinanzi a lei.

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