Home RubricheFantàsia Fogliano di Corallo – II Parte

Fogliano di Corallo – II Parte

by Cristina Villanova

Giungevano sempre al Rifugio molte creature ferite e trovavano prontamente un’atmosfera di pace e serenità, ma un giorno volle il fato che arrivasse lì una cavalluccia marina di nome Corallo. La povera cavalluccia era una delle innumerevoli creature ferite del terremoto, la sua coda era rotta come il suo cuore. Infatti, la cucciola aveva perduto nel trambusto del cataclisma il resto della famiglia: sua madre, suo padre e sua sorella e non sapeva se fossero sopravvissuti. Il suo morale era a terra e sembrava non volesse reagire in alcun modo. Ciò che desiderava era solo tornare a casa, alla sua amata Sonorea. Eh sì, Sonorea, un nome che gli faceva tornare alla mente splendidi ricordi e momenti spensierati. Era il luogo da cui Corallo proveniva,  un mondo sottomarino costituito da gigantesche alghe di un verde profondo e tante torrette di coralli di ogni forma e colore. Esse disseminavano tutto il regno fungendo da abitazioni, parchi e sculture artistiche. Tutto sembrava che respirasse e avesse vita propria a Sonorea. Era il Regno dei suoni e della musica per cui ogni torretta risuonava grazie alle correnti del mare e i suoi abitanti avevano una facoltà speciale: emettevano musica e questa aveva capacità curative. Anche Corallo possedeva questo dono così particolare, ma lei come gli altri abitanti di Sonorea, potevano usarlo per guarire esseri malati nel corpo e nell’anima, ma a loro volta non potevano farne uso per curare loro stessi. Era un dono straordinario disinteressato, la regola era donare con amore e mai ricevere in cambio. Corallo emetteva musica grazie al potere della sua coda, muovendosi questa, se Corallo lo desiderava, riusciva ad emettere “musica acquea”. Musica acquea? … Era la sonorità del profondo blu, quella dei suoni marini, dell’acqua, delle alghe, dei pesci e dei mammiferi. Era la musica delle origini custodita, grazie alla loro facoltà innata, dai sonoreani. Era tra i più antichi codici ancestrali che solo questi esseri conoscevano e avevano il dovere di tramandarsi di generazione in generazione tra di loro. Era la musica della guarigione acquea e terrestre, essa influiva sull’equilibrio armonico del ciclo vitale della Madre Terra rendendolo perfetto. La Musica acquea collaborava insieme all’Unione terrestre, il cuore della Terra costituito da Raidur e Graent, al fine di mantenere questo equilibrio ciclico di acqua e terra che permetteva la vita sul pianeta. Tutti gli abitanti di Sonorea erano i custodi di questo grande dono, ma allo stesso tempo ciò portava delle grandi responsabilità poiché tutti gli esseri marini, soprattutto i sonoreani, avevano lo scopo di mantenere questa sinfonia musicale vitale. Corallo era una cavalluccia assai sensibile ed era molto preoccupata per le sorti della sua famiglia e di Sonorea, ma ciò che la angosciava maggiormente riguardava la sorte dell’equilibrio ciclico planetario. Il suo timore era che Sonorea fosse stata distrutta dal maremoto, ogni conoscenza sarebbe andata perduta e in che modo l’armonia sarebbe perdurata sul pianeta? … Riguardo a Corallo, la sua salute, non era delle migiori. Lei aveva la coda ferita, avrebbe impiegato molto tempo a guarire e lei desiderava tornare a Sonorea per dare il suo quotidiano contributo al benessere ciclico e donare aiuto ai bisognosi e per fare questo necessitava della sua coda e della sua musica acquea. Aveva un enorme peso che gravava sul suo cuore che sembrava essere senza fine, ma ciò che non sapeva è che era giunta in un luogo fuori dal comune e che se lo avesse voluto tutto sarebbe cambiato in meglio e chissà … 

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