Home RubricheFantàsia La Stirpe del Tiglio – Settima Parte

La Stirpe del Tiglio – Settima Parte

by Cristina Villanova

Lo Stregone svelò un ulteriore arcano: il colore della pelle di Malvius. In realtà lui diventò nero a causa della maledizione che uccise sua madre Varta, così da divenire un facile bersaglio da emarginare e da non tener mai seriamente in considerazione all’interno dell’Alto Consiglio poiché essendo l’erede legittimo per sangue era destinato ad essere il re dei Lindwurm. A questo punto tutto l’Alto Consiglio era sul punto di lanciare un attacco letale sullo stregone, ma Severio era assai forte e così Rosblanca fece il suo ingresso. La Fata cominciò con il dire a Severio che aveva capito che era stato lui a lanciare un sortilegio sulla dimora e sulla stirpe dei Lindwurm e Severio le rispose che era stata assai perspicace a capirlo. Era vero, era stato lui stesso a gettare un sortilegio e per evitare che questo perdesse forza, lasciò una scaglia di Cristallo del Tempo incastonato in un medaglione di galaxite custodito tra i tesori dei Lindwurm. Il Cristallo del Tempo avrebbe protetto a lungo nascosto il sortilegio, ma si sarebbe diffuso in tutto il regno. Era a causa del medaglione da Severio maledetto, il quale comparve in quello stesso momento nelle sue mani, che la natura dei Lindwurm era mutata; ma non era tutto. C’era di più … Severio voleva far cadere nella sua trappola anche lei, la valorosa Fata Rosblanca … Allora, Rosblanca comprese … Lei era la detentrice dei Cristalli del Tempo e Severio possedeva solo un’umile scaglia di essi e la galaxite;  se ne fosse giunto in possesso non solo la Terra, ma l’intero universo sarebbe stato in grave pericolo. Non c’era tempo da perdere, Rosblanca cominciò a scagliare un colpo dopo l’altro contro il malvagio stregone e questo rispondeva con vigore e la lotta proseguì a lungo e duramente, nessuna delle parti sembrava voler cedere. Rosblanca era ferita e Severio non rimase anch’egli incolume, ma alla fine quando sembrava tutto a favore di Severio, Rosblanca invocò allo stremo delle forze tutto il potere dei Cristalli del Tempo e questo venne scagliato contro Severio, il quale tentò di contrastarlo con ogni forma di maleficio, ma a nulla servì. Lo stregone Severio era stato annientato. Improvvisamente l’alone oscuro che campeggiava sull’antica dimora e sui Lindwurm si dissolse a poco a poco, tanto oscuro era il male che era stato riservato a loro, perché loro erano una speranza per l’intero Creato. Rosblanca e tutti i Lindwurm erano sani e salvi anche se feriti, ma finalmente liberi. Tutto divenne radioso, aria di primavera aleggiava nella dimora e Malvius non sembrava essere più lo stesso, al suo originario colore tornò. Vero Lindwurm color verde smeraldo e blu era rinato e finalmente trovò un senso nuovo e vecchio come era sempre stato in origine. Ebbe l’impulso di uscire dalla sua dimora, la quale avrebbe governato, ma con l’aiuto dei più saggi, poiché tante cose aveva a sue spese imparato e ancora desiderava imparare per il bene di tutti … Sì, uscire e giungere all’origine di ogni cosa: i Tigli, dinanzi al più antico dei Tigli del Nord. Ciò che gli si palesò fu una dolorosa visione, i Tigli erano morenti, niente foglie e i loro fusti erano ingrigiti poiché si stavano lasciando morire. I Wurm li avevano abbandonati, dimenticati. L’atmosfera mutò, repentinamente ogni cosa si riconobbe nello specchio dell’altra, nella naturale armonia: l’alchimia degli elementi era compiuta. Malvius si avvicinò al più longevo, lo avvolse con cura, rispetto, lo invocò e lo confortò con tutto il suo cuore … In quel momento, qualcosa di magico avvenne: la coda di Malvius culminante in un cuore verde, mutò e divenne rosso a contatto con il legno tigliesco e il vecchio Tiglio assopito nel suo lungo sonno, tanto tempo era trascorso dagli abituali incontri tra essi e Lindwurm, si risvegliò e gli sorrise … Il suo nome era Vertiglio, non proferì parola ma il suo sguardo era chiaro come acqua di sorgente, il risveglio era all’opera: ogni tiglio, albero, foglia, ghianda, ramo e fil d’erba … Ciò che era grigio e cupo si dipinse di sfumature raggianti e ridenti, colori così vivi da tempi immemori non si intravedevano nella rinata foresta della catena dell’Artemisia. Nulla era cambiato, Tutto fu ristabilito, ciò che era in principio fu di nuovo poiché l’unione fa la forza, l’Amore vince, sempre.    

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